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17 Aprile 2025 - 07:47
Strade invase dai rifiuti, sfogo della sindaca: “Non basta pagare la tassa”
Differenziare? A quanto pare, per qualcuno è ancora un optional. Ogni giorno, nelle isole ecologiche del paese, va in scena uno spettacolo indegno: rifiuti abbandonati ovunque, sacchi pieni di tutto mescolati senza alcuna logica, vetro, plastica, umido e indifferenziato buttati alla rinfusa. E non è raro trovare pneumatici, mobili o oggetti di ogni genere scaricati come se nulla fosse. Dentro ai cassonetti della plastica? C’è di tutto, tranne la plastica.
La denuncia, forte e chiara, arriva direttamente dall’Amministrazione comunale guidata dalla sindaca Giosi Boggio, che affida a un lungo post su Facebook tutta l’amarezza e la frustrazione per una situazione che, a questo punto, rischia di avere conseguenze molto serie. “A San Giusto, a volte, verrebbe davvero voglia di arrendersi”, si legge nell’incipit. Un grido di allarme, ma anche un appello, perché il degrado non diventi la regola.
La Società Canavesana Servizi ha già acceso più di un campanello d’allarme: se non si cambia rotta, si perderanno gli incentivi che oggi permettono di tenere sotto controllo i costi delle bollette. “Oltre al danno ambientale, arriverà anche il danno economico. E sarà per tutti”, avverte l’Amministrazione. Tant’è. Pagare la tassa rifiuti non autorizza nessuno a fare come gli pare. Anzi: più si differenzia male, più i costi salgono. E quei costi li pagano proprio le persone oneste, quelle che ogni giorno rispettano le regole.
Ma c’è di più. Perché dietro al gesto sbagliato di chi butta tutto ovunque, si nasconde un’idea distorta: quella per cui la raccolta differenziata è una cortesia da fare al Comune. “Sgomberiamo il campo da questo equivoco: differenziare è un dovere verso noi stessi, verso la qualità del paese, verso le nostre tasche”. È anche – e soprattutto – una forma di rispetto.
E qui arriva la riflessione più amara. Si parla tanto di videosorveglianza: per i rifiuti, per i vandali, per la sicurezza. Ma davvero vogliamo vivere in un paese dove l’unico deterrente è la telecamera? È questo il modello educativo che vogliamo lasciare ai nostri figli?
La risposta dovrebbe essere ovvia. E invece, San Giusto è costretta a ribadire, ancora una volta, che il senso civico non è un’opinione. È un valore. E la raccolta differenziata non è una seccatura da evitare, ma un gesto concreto che migliora la qualità della vita. “Non possiamo permettere che l’incuria e il disinteresse abbiano la meglio. Facciamolo, almeno, per rispetto verso noi stessi e verso il paese in cui viviamo”, chiude il post.
Che tradotto significa: non servono mille ordinanze o telecamere. Serve coscienza. Serve rispetto. Serve una comunità che non si rassegna alla maleducazione di pochi.
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