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Salute
16 Aprile 2025 - 11:04
Finti medici estetici: laboratori abusivi nelle case, filler low cost e rischi altissimi
Una puntura a 50 euro, un rinofiller a meno di una cena fuori, una promozione estetica lanciata su Instagram con foto accattivanti, siringhe dorate e testimonial sorridenti. Il sogno di un ritocchino facile si è trasformato, ancora una volta, in una truffa pericolosa, smascherata grazie a un’indagine congiunta dei Carabinieri del NAS e della Guardia di Finanza.
Le protagoniste sono due donne, che si spacciavano per medici estetici tra Pisogne (Brescia) e Costa Volpino (Bergamo), operando in casa, in laboratori improvvisati e fuori da qualsiasi regola igienico-sanitaria. Una farsa pericolosa, in grado di compromettere non solo l’estetica, ma la salute e la dignità delle clienti.
Le indagini hanno svelato un mondo parallelo fatto di “punturine” illegali, aghi maneggiati senza competenza, materiali non certificati e zero tracciabilità. Tutto venduto al grido del “low cost”, il richiamo che più di tutti continua ad attirare centinaia di persone disposte a tutto pur di “migliorarsi” a poco prezzo.
Punturine a basso costo
Ma la bellezza non è un’offerta speciale, e la medicina non è un tutorial su TikTok. Eppure, complici i social e la pressione estetica costante, molte persone finiscono nella rete di chi promette miracoli senza avere una laurea. Un ritocco eseguito da mani inesperte può provocare infezioni, necrosi, asimmetrie permanenti e anche danni neurologici. Non è solo una questione di “brutto risultato”: è un rischio per la vita.
Non si tratta di demonizzare la medicina estetica, che è e resta uno strumento legittimo e utile per chi desidera migliorare il proprio aspetto. Ma deve essere praticata da medici veri, in ambienti autorizzati, con prodotti certificati. Il resto è ciarlataneria criminale.
Come riconoscere i professionisti veri? Basta poco: chiedere numero di iscrizione all’Ordine dei Medici, verificare la sede dello studio, diffidare da chi propone trattamenti in case private, hotel o saloni di bellezza. La medicina non si fa a domicilio, con un lettino pieghevole e una lampada da trucco. L’ombra del caso Margaret Spada, la giovane donna morta dopo un intervento promosso sui social, pesa su ogni nuova inchiesta. E dimostra che la vanità non può valere più della prudenza.
Per chi sogna un viso più armonioso o un corpo più tonico, il messaggio è semplice: scegliete la competenza, non il prezzo. Perché la bellezza non è mai davvero low cost. Ma il dolore, quando arriva, sì.
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