Cerca

Attualità

Pasquaretta, i pm ritirano l’accusa di estorsione: assoluzione definitiva

In appello i pm ritirano il ricorso contro Luca Pasquaretta: l’assoluzione diventa definitiva. Il processo continua per peculato e altri episodi minori

Pasquaretta, i pm ritirano l’accusa di estorsione

Pasquaretta, i pm ritirano l’accusa di estorsione: assoluzione definitiva

L’accusa più pesante è caduta, e stavolta in modo definitivo. I pubblici ministeri di Torino hanno ritirato l’impugnazione in appello per il reato di estorsione nei confronti di Luca Pasquaretta, ex portavoce di Chiara Appendino durante il suo mandato da sindaca. La decisione è stata formalizzata oggi all’apertura del processo d’appello, sancendo la conferma dell’assoluzione di primo grado.

L’episodio risaliva all’estate del 2019, quando Pasquaretta, appena lasciato l’incarico a Palazzo Civico, avrebbe esercitato pressioni su Appendino e su Laura Castelli, all’epoca sottosegretaria all’Economia, per ottenere nuove collaborazioni lavorative. Nessuna delle due si è mai costituita parte civile; la stessa Appendino ha dichiarato di non essersi mai sentita minacciata.

A ritirare il ricorso sono stati il pm Gianfranco Colace, lo stesso dell’accusa nel primo processo, e l’avvocato generale Giancarlo Avenati Bassi. Per la difesa, rappresentata dagli avvocati Claudio Strata e Stefano Caniglia, si tratta di un passo indietro responsabile che chiude una pagina dolorosa e infamante per il nostro assistito”.

Il processo proseguirà a maggio per le altre imputazioni, già affrontate in primo grado. Tra queste, i rapporti con l’imprenditore torinese Francesco Capra, per cui era arrivata un’altra assoluzione, e soprattutto il capitolo legato al peculato: Pasquaretta era stato condannato a un anno e otto mesi per l’incasso, nel 2017, di 5.000 euro per una consulenza al Salone del Libro, retribuzione percepita mentre ricopriva un incarico pubblico.

In quella stessa sentenza, datata 22 settembre 2023, furono condannati anche Mario Montalcini e Giuseppe Ferrari, rispettivamente vicepresidente e segretario generale della Fondazione per il Libro.

Con l’estorsione archiviata, resta in piedi un processo più tecnico e meno esplosivo, ma che continua a interrogare su opacità e conflitti di ruolo nelle relazioni tra istituzioni e cultura.

Chiara Appendino

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori