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Migranti in manette, il cardinale Repole si ribella: “Ferita all’umanità”

Bufera sul caso Albania: Salis parla di tortura, Appendino accusa il Governo, Rampelli contrattacca

L'immagine del migrante con le fascette ai polsi che fungono da manette

L'immagine del migrante con le fascette ai polsi che fungono da manette

“Quando vedi migranti condotti via con le manette hai la sensazione che c'è un pezzo di umanità che viene ferita profondamente. Non possiamo rassegnarci a questo”. A parlare non è un politico, ma il cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino, che ha lanciato il suo affondo durante la messa delle Palme celebrata nella cattedrale di San Giovanni Battista. Il riferimento diretto è al caso Gjader, in Albania, dove i migranti destinati al rimpatrio vengono detenuti in strutture gestite sulla base dell’accordo bilaterale con l’Italia.

Nel suo intervento in chiesa, il cardinale aveva già introdotto il tema delle disuguaglianze, dicendo: “Entriamo nella Settimana Santa per prendere confidenza e vedere meglio le nostre contraddizioni umane. Anche noi portiamo le nostre. E anche questo nostro mondo porta le sue: un mondo che promette benessere, felicità a basso costo, ma poi è capace di scavare abissi di solitudini, di paure, di ingiustizie”. Poi, ai microfoni della Tgr Piemonte, ha rincarato la dose: “Credo che ci sarà un giudizio di coloro che verranno dopo di noi e per i credenti c'è anche il giudizio del Signore”. Sul Cpr appena riaperto a Torino, ha aggiunto: “Credo che si stia cercando di fare il meglio perché sia vissuto in termini umani”.

Ma le parole di Repole sono solo una parte del dibattito esploso in queste ore. Da Trapani, dove oggi ha fatto visita al Cpr locale, l’eurodeputata Ilaria Salis (Avs) ha dichiarato: “Siamo di fronte a una forma di tortura inflitta a persone detenute non perché abbiano commesso un reato, ma unicamente perché prive di un permesso di soggiorno valido. Tutto questo è inaccettabile in uno Stato di diritto”, concludendo che “deve essere immediatamente chiuso”.

Sulla stessa linea Chiara Appendino, del Movimento 5 Stelle: “Piantedosi e Salvini si vantano delle manette ai migranti e del loro presunto pugno di ferro contro chi deve essere rimpatriato e finisce nei Cpr. Ma sapete cosa vogliono farci dimenticare, con questo fumo negli occhi? Il fatto che stanno buttando milioni su milioni di euro pubblici nei centri per i migranti in Albania, cioè in un'operazione inutile”.

Durissimo anche Davide Faraone di Italia Viva: “Finita la narrazione sulla deterrenza comincia un altro film, la narrazione trumpiana delle manette. E poco importa se in Italia ci sono Cpr vuoti e quindi non servono a un tubo quelli albanesi”.

Di tutt’altro tenore il commento di Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, che attacca frontalmente: “La cagnara che la sinistra sta sollevando, aizzata dall'europarlamentare pregiudicata Ilaria Salis, sulle manette poste agli immigrati clandestini in procinto di entrare nel Cpr di Gjader in Albania, dimostra come l'opposizione stia sempre e comunque dalla parte dei delinquenti”.

Le immagini dei migranti ammanettati hanno riacceso una frattura politica e morale profonda, dove la gestione dei Cpr – in Italia e all’estero – si intreccia con temi di umanità, diritti fondamentali e propaganda. Il tutto in un momento simbolicamente carico come l’ingresso nella Settimana Santa.

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