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12 Aprile 2025 - 01:11
Edelberto Baracco
La Compagnia dei Caraibi, realtà imprenditoriale fortemente radicata in Valchiusella, ha annunciato il 31 marzo 2025 l’avvio della procedura di riduzione del personale che coinvolgerà sette dipendenti.
La comunicazione è stata inviata alle organizzazioni sindacali competenti, in conformità con quanto previsto dagli articoli 4 e 24 della legge 223/1991.
Una scelta difficile, maturata all’interno di un più ampio percorso di riorganizzazione aziendale, che tiene conto delle nuove condizioni di mercato e della conclusione del contratto con il gruppo internazionale Brown-Forman, prevista per il 30 aprile.
L’accordo con Brown-Forman ha rappresentato per anni un asse strategico nella distribuzione di marchi come Gin Mare e Diplomatico, ma ora la società guarda avanti, con l’obiettivo di rifocalizzarsi sullo sviluppo della capacità distributiva, rafforzare il presidio territoriale e investire nella crescita dei marchi di proprietà, in Italia e all’estero.
Un passaggio che comporta inevitabilmente una ridefinizione della struttura organizzativa, e con essa una riduzione della forza lavoro. La Compagnia ha dichiarato di voler gestire il processo con la massima attenzione, nel rispetto delle tempistiche di legge e delle tutele previste per i lavoratori, che riceveranno il preavviso o l’indennità sostitutiva secondo i termini del CCNL applicato.
Oltre alla notizia, resta il contesto, fatto di valori e identità. Fondata nel 2008 a Vidracco, la Compagnia dei Caraibi è cresciuta nel cuore della Valchiusella, una terra in cui natura, cultura e spiritualità si intrecciano profondamente. Non è un caso che l’azienda abbia mantenuto nel tempo un forte legame con la comunità di Damanhur, conosciuta in tutto il mondo per i suoi templi sotterranei, per l’arte, la visione olistica e l’impegno nella costruzione di un modello di vita comunitario e rigenerativo. Damanhur è una federazione di comunità spirituali e artistiche situata proprio a Vidracco, e la Compagnia ha mantenuto legami con essa sin dalle sue origini.
Dentro la Compagnia convivono visione imprenditoriale e sensibilità culturale. E questo si riflette anche nelle persone che la animano. Alla guida c’è oggi Edelberto “Iguana” Baracco, presidente e amministratore delegato, che ha raccolto il testimone del padre Dario “Tigre” Baracco, fondatore e oggi Research & Development Senior Manager, figura storica che ha contribuito a definire il carattere distintivo dell’azienda, fortemente ispirato a una filosofia di armonia con il territorio e attenzione all’essere umano. Insieme a loro, tra le figure chiave c’è anche Alessandra “Procellaria” Mocellin, responsabile dell’area Sustainability & Responsibility, che porta avanti le linee guida etiche e ambientali dell’impresa.
L’adozione di questi soprannomi non è casuale: deriva dalla tradizione damanhuriana di scegliere un nome-animale-vegetale che rappresenti l’identità interiore e l’energia personale. Una scelta che racconta molto della matrice culturale in cui la Compagnia si è formata e sviluppata, e che ha lasciato un’impronta nella visione del business come spazio relazionale, in cui il prodotto non è mai disgiunto dal contesto umano e sociale.
Nel 2021, la Compagnia ha compiuto un passo importante diventando Società Benefit, inserendo nel proprio statuto obiettivi di impatto positivo su società e ambiente, accanto a quelli economici. Nel settembre 2023 ha ottenuto la prestigiosa certificazione B Corp®, che la colloca all’interno di un network internazionale di imprese responsabili, impegnate nella costruzione di un’economia più inclusiva, sostenibile e trasparente. Le aree d’intervento su cui l’azienda si concentra sono quattro: ambiente, cultura, persone e gender equality.
Dal 2021, la Compagnia dei Caraibi è anche quotata sul mercato Euronext Growth Milan, con il codice ISIN IT0005453235, segnando così un'importante tappa nella sua crescita e visibilità nel settore degli spirits.
Il catalogo attuale comprende oltre 1200 referenze provenienti da tutto il mondo: distillati, vini, birre artigianali italiane, soft drink e prodotti da agave. Tra i brand distribuiti in esclusiva spiccano Dictador, Planteray, Sabatini Gin, Canerock, Vecchio Magazzino Doganale, Aprendiz e Ocho, mentre tra i marchi di proprietà si distinguono Carlo Alberto, Salvia & Limone, Testadariete, Rouge! e l’Amaro Mandragola.
Proprio quest’ultimo rappresenta uno dei prodotti più iconici dell’azienda. La sua formula fu tramandata nel 1978 da un erede di un "Setmin" della Valchiusella, figura tradizionale di guaritore piemontese. Il liquore è composto da 15 erbe, delle quali solo otto sono rese pubbliche, per preservare i principi vitali del prodotto, secondo le tradizioni locali. Questo approccio custodisce non solo un gusto particolare, ma anche un sapere profondo legato alla terra, alle stagioni, alla cura e alla memoria orale.
Nel corso degli anni, la Compagnia ha inoltre ampliato il proprio portafoglio prodotti attraverso acquisizioni strategiche, come quella di una parte di Amari & Affini, liquorificio artigianale specializzato nella produzione di amari premium. Questa operazione ha anche rafforzato la collaborazione con Vecchio Magazzino Doganale, noto al pubblico per l’amaro Jefferson, altro nome di culto nel panorama degli spirits italiani.
L’azienda, oggi presente con strutture operative anche in Spagna e Stati Uniti, ha sviluppato il progetto Dispensa, un canale diretto al consumatore che unisce e-commerce, distribuzione fisica, eventi e percorsi formativi. Tutto questo, in continuità con una visione che ha sempre cercato di tenere insieme il valore del prodotto con la costruzione di comunità.
L’annuncio della riduzione del personale segna dunque un momento delicato. Non una battuta d’arresto, ma un passaggio necessario per affrontare con responsabilità una nuova fase di sviluppo. In questo percorso, la Compagnia intende rimanere fedele ai propri principi fondanti: il rispetto per le persone, la coerenza con la propria storia, l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità in ogni sua forma. Una trasformazione che non cancella quanto costruito, ma che apre nuove possibilità, anche nel segno di quella connessione profonda tra impresa e territorio che, sin dalle origini, ha rappresentato il cuore pulsante di questa esperienza.
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