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Una compressa al giorno contro l’obesità: così Syntis inganna l’intestino

La startup americana Syntis Bio punta a rivoluzionare il trattamento dell’obesità con una compressa che crea un rivestimento intestinale temporaneo. Addio bisturi, addio aghi? Forse

Una compressa al giorno contro l’obesità

Una compressa al giorno contro l’obesità: così Syntis inganna l’intestino (foto di repertorio)

Il trattamento dell’obesità sta vivendo una trasformazione profonda, sospesa tra l’entusiasmo per i nuovi farmaci iniettabili come Ozempic e Wegovy e la ricerca di soluzioni più semplici, accessibili e sostenibili. In questo scenario si inserisce la proposta rivoluzionaria di Syntis Bio, una startup di Boston che sta sperimentando una pillola capace di simulare gli effetti di un bypass gastrico, ma senza interventi chirurgici né aghi settimanali.

Durante il recente Congresso europeo sull’obesità, Syntis ha presentato i primi dati preclinici e un piccolo studio pilota sull’uomo. I risultati? Promettenti: nessun effetto collaterale rilevante, buona tollerabilità, e – soprattutto – primi segnali di riduzione dell’appetito e dei biomarcatori legati alla fame, come grelina e glucosio, insieme a un aumento della leptina, l’ormone della sazietà.

Il cuore della tecnologia è un rivestimento temporaneo che si forma nella parte iniziale dell’intestino tenue, impedendo l’assorbimento immediato dei nutrienti e "dirottandoli" verso l’ultima parte dell’intestino, dove vengono attivati ormoni chiave tra cui il Glp-1, lo stesso bersaglio dei farmaci oggi più noti. Il risultato? Un effetto saziante analogo a quello ottenuto con il bypass gastrico, ma senza bisturi.

La scoperta nasce nei laboratori del Massachusetts Institute of Technology, grazie alle ricerche del gastroenterologo Giovanni Traverso e dell’ingegnere chimico Robert Langer, già noti per i loro studi sui sistemi di rilascio farmaceutico. Il rivestimento si forma dalla reazione tra dopamina e perossido di idrogeno, che in presenza dell’enzima catalasi genera polidopamina, un polimero biocompatibile che aderisce per alcune ore alle pareti intestinali, per poi scomparire naturalmente.

Il trattamento è stato inizialmente somministrato in forma liquida tramite sonda direttamente nell’intestino di alcuni volontari, ma una versione in compresse è già stata testata con successo su cani, maiali e ratti, con una perdita di peso media dell’1% a settimana senza riduzione della massa muscolare.

Secondo Louis Aronne, docente al Weill Cornell Medical College e consulente per Syntis, questa pillola potrebbe diventare un’opzione “di prima linea” per le persone che non possono (o non vogliono) sottoporsi a iniezioni o chirurgia. Agendo meccanicamente sull’intestino anziché sul sistema ormonale, potrebbe inoltre integrarsi in terapie combinate e personalizzate.

Ma non tutto è semplice. A frenare l'entusiasmo interviene Vladimir Kushnir, esperto di endoscopia bariatrica all’Università di Washington: “Gli studi sono ancora troppo piccoli. Allargando il campione, potrebbero emergere effetti gastrointestinali collaterali come gonfiore, crampi o diarrea. E non conosciamo ancora gli effetti a lungo termine”.

In ogni caso, la proposta di Syntis segna una nuova frontiera nella gestione del peso: una compressa che agisce direttamente sull’organo chiave del metabolismo – l’intestino – per imitare uno degli interventi più efficaci, senza toccare bisturi o aghi. Se gli studi futuri confermeranno sicurezza ed efficacia, potrebbe nascere una nuova generazione di trattamenti anti-obesità: più flessibili, meno invasivi, più accessibili. E magari anche più sostenibili per i sistemi sanitari pubblici.

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