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11 Aprile 2025 - 18:24
Una Nutella per re Carlo, un gesto per raccontare l’Italia (foto di repertorio)
Nel giorno in cui Carlo III, primo sovrano britannico a parlare al Parlamento italiano, rende omaggio alla Resistenza e si congeda con Dante, il regalo scelto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha il sapore della semplicità disarmante: un barattolo di Nutella con l’etichetta dorata, il nome “Carlo” stampato sopra e un messaggio da gustare “nelle giornate di pioggia, sul divano”.
Un dono piccolo, eppure rivelatore. Perché racchiude in sé l’anima del Paese che la Regina Camilla ha visto scorrere tra una coppetta di gelato artigianale, offerta davanti a una gelateria del centro, e una pizza al taglio ricevuta tra i sorrisi di bambini in una scuola romana. Un Paese che, al netto dei cerimoniali, sa ancora accogliere con gesti veri.
Anche Camilla ha ricevuto un barattolo personalizzato della celebre crema di nocciole e cacao. Un pensiero gemello, informale e pensato per strappare un sorriso, a suggellare l’incontro istituzionale tenutosi mercoledì a Villa Doria Pamphilj. Il protocollo, in fondo, non impedisce l’ironia. E un vasetto di crema spalmabile può diventare più eloquente di molti brindisi diplomatici.
Ma quella stessa giornata – e quel dono – brillano per contrasto. Perché poche ore prima, Re Carlo aveva incantato le Camere riunite con un discorso che ha attraversato la storia, l’arte e la memoria. Con grazia, ha citato Shakespeare e Falcone, Garibaldi e Marconi, Paola Del Din e la biodiversità italiana. Ha parlato un italiano non perfetto, ma sentito. E, cosa rara, ha nominato l’antifascismo in un’Aula dove il termine è spesso evitato. “So che oggi tutti pensiamo a Paola – ha detto – e rendiamo omaggio al suo coraggio”. Paola Del Din, partigiana friulana, 101 anni, unica Medaglia d’Oro al Valor Militare della Resistenza ancora in vita. L’Aula si è alzata in piedi. Lunghi applausi. Nessuno li aveva chiesti. Nessuno li aveva previsti.
In quella standing ovation e in quel barattolo di Nutella, convivono due Italie: quella della memoria civile e quella dell’affetto quotidiano. Il sovrano che ricorda la lotta per la libertà e la premier che offre un barattolo da spalmare. Non sono in contraddizione. Sono due lati della stessa medaglia. Quella di un Paese che, se vuole, sa essere profondamente umano.
Carlo III, che proprio quel giorno celebrava il ventesimo anniversario di matrimonio con Camilla, ha parlato da europeista e da amico. Ha ricordato gli italiani nel Regno Unito e i britannici in Italia. Ha chiuso con Dante: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”. E quelle stelle, forse, si sono viste davvero, riflettersi nei gesti semplici. In una pizza donata a mani nude, in un gelato gustato senza scorta, in una Nutella che porta il nome del Re.
Non sono tempi facili, né per la monarchia, né per le istituzioni democratiche. Ma è in questi interstizi di autenticità – una frase, un sapore, un regalo inaspettato – che si misura ancora la possibilità del dialogo tra popoli. Persino con un barattolo di Nutella.
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