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07 Aprile 2025 - 22:27
Carlo e Camilla
Sotto il sole tiepido di aprile, Re Carlo III e la regina Camilla mettono piede a Roma per una visita di Stato che promette di intrecciare le trame della diplomazia con quelle della memoria e della celebrazione. È il primo viaggio ufficiale in Italia da quando Carlo è diventato sovrano nel settembre 2022, e non è un caso che sia stato scelto proprio il nostro Paese per una delle trasferte più delicate e significative del calendario reale. L'agenda, come da protocollo, è fitta di impegni istituzionali, incontri bilaterali e momenti simbolici che affondano le radici nella storia comune delle due nazioni.
Ma dietro le righe dei comunicati ufficiali, dietro le foto patinate del red carpet all’aeroporto di Ciampino e i sorrisi istituzionali, si cela un viaggio che è anche profondamente personale. Il 9 aprile, proprio durante il soggiorno italiano, Carlo e Camilla celebrano il loro 20° anniversario di matrimonio. Una ricorrenza che verrà vissuta, secondo quanto trapela da Buckingham Palace, con una cena di gala al Quirinale, ospiti del presidente Sergio Mattarella, e con una serie di eventi dal sapore più privato nei giorni seguenti.
Il momento forse più atteso della visita sarà il discorso che Re Carlo terrà davanti al Parlamento italiano riunito in seduta congiunta. Sarà il primo monarca britannico a parlare alle Camere riunite di Montecitorio e Palazzo Madama, un gesto simbolico fortissimo che testimonia non solo la solidità delle relazioni bilaterali, ma anche la volontà della monarchia inglese di posizionarsi come attore autorevole nel nuovo assetto geopolitico europeo post-Brexit. Un messaggio che, nelle intenzioni della Corona, dovrà ribadire che i legami storici, culturali ed economici con l’Italia restano prioritari, al di là delle turbolenze politiche del recente passato.
Non mancheranno gli incontri ufficiali con Giorgia Meloni e le più alte cariche dello Stato, così come le visite a luoghi iconici della Capitale, tra cui il Colosseo, simbolo universale di civiltà e continuità storica. Ma il viaggio avrà anche una forte connotazione memoriale: il 10 aprile, i sovrani si recheranno a Ravenna, dove parteciperanno a una cerimonia per commemorare l’80° anniversario della liberazione della città dall’occupazione nazista. Un momento particolarmente sentito da Re Carlo, che non ha mai nascosto la sua attenzione verso le pagine dolorose della storia europea e l’impegno costante nel promuovere la pace e la riconciliazione tra i popoli.
A rendere ancora più speciale questa trasferta è il contesto delicato in cui si inserisce. Negli ultimi mesi, Re Carlo ha affrontato un percorso di cure contro una forma di cancro – mai ufficialmente specificata – che lo ha tenuto lontano da molti impegni pubblici. La sua presenza in Italia, autorizzata dai medici solo dopo valutazioni accurate, rappresenta dunque un segnale importante: il re è determinato a proseguire il proprio ruolo istituzionale, nonostante le difficoltà personali. Non solo: il viaggio assume i contorni di una dimostrazione di resilienza e attaccamento al dovere, elementi che da sempre fanno parte dell'immaginario monarchico britannico.
Re Carlo e Camilla da Papa Francesco nel 2017 (foto archivio)
Inizialmente era previsto anche un incontro con Papa Francesco, ma l’udienza è stata annullata per via delle condizioni di salute del Pontefice, da poco dimesso dopo una lunga degenza ospedaliera. Carlo, che nutre da sempre grande rispetto per la figura del Papa, ha inviato un messaggio di vicinanza e auguri di pronta guarigione. Resta il fatto che, anche in assenza di questo appuntamento, la visita italiana conserva un forte valore simbolico per i rapporti interreligiosi e il dialogo tra le fedi, da sempre temi cari al sovrano, noto per il suo approccio inclusivo e spiritualmente aperto.
In un’Europa che fatica a trovare nuovi equilibri e in un mondo in cui le relazioni internazionali si ridefiniscono di giorno in giorno, il viaggio di Re Carlo e Camilla in Italia è molto più che una passerella reale. È un atto politico, culturale e umano, capace di raccontare le sfide del presente attraverso le cerimonie del passato e gli sguardi rivolti al futuro. E forse, proprio in questa Roma sospesa tra impero e caos, tra gloria e decadenza, la monarchia britannica cerca di ribadire una verità antica: la forma può cambiare, ma la sostanza delle relazioni tra i popoli – quando fondata sul rispetto e sulla memoria – resiste al tempo.
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