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04 Aprile 2025 - 10:44
Sabaudia chiama, Chivasso risponde (ma chi paga?)
Nei giorni 12 e 13 aprile il sindaco Claudio Castello si recherà a Sabaudia? Il sindaco del Comune laziale ci ha confermato telefonicamente di averlo invitato a partecipare alle celebrazioni del novantesimo anniversario dalla fondazione della città. Per quali ragioni istituzionali Castello andrà a Sabaudia (se ci andrà)? E con chi? E soprattutto chi pagherà le spese?
La storia, in breve, è la seguente, ed ha anche aspetti comici, se non si trattasse di soldi pubblici. Il 10 marzo 2025, cinque consiglieri comunali del Partito democratico, più Adriano Pasteris (Noi per Chivasso) e Veronica Davico (Sinistra Ecologista Chivasso), presentano in Consiglio una mozione con la quale chiedono al nostro Comune di gemellarsi con quelli di Torre Pellice, Valsavarenche e... SABAUDIA....
Velocissimo, il 24 marzo il Consiglio approva la mozione. Dodici voti favorevoli, tre contrari (Marta, Tappero, Doria) e un astenuto (Prestia). Velocissimi – pensiamo noi che siamo malpensanti – in modo da consentire al sindaco, e ad eventuali assessori o consiglieri, di partecipare in modo ufficiale ai festeggiamenti di Sabaudia del 12 e 13 aprile, fra pochi giorni.
COSA C'ENTRA SABAUDIA CON CHIVASSO? NULLA. MA SERVE AL TURISMO DEL SINDACO
Ma cosa c'entra Sabaudia? Secondo gli autori della mozione c'entra, e per farcela entrare risalgono alla Carta di Chivasso del dicembre 1943. Cioè il documento sottoscritto nella nostra città, durante un incontro clandestino di militanti della Resistenza, il quale proponeva la creazione di una futura Italia regionalista, suddivisa in regioni e cantoni, al posto del centralizzatissimo Stato fascista, dove persino il sindaco, cioè il podestà, era nominato dall'alto.
Da oltre dieci anni il nostro Comune ha tirato fuori dalla polvere quella Carta, e da allora giustamente la celebra con iniziative e convegni insieme a Torre Pellice e a Valsavarenche: alla stesura della Carta di Chivasso parteciparono infatti Mario Alberto Rollier, valdese originario di Torre Pellice e organizzatore della Resistenza nella Val Pellice, e Emile Chanoux, resistente valdostano, nato a Valsavarenche, dove è stata creata la Fondazione Chanoux. Il Chanoux morì pochi mesi dopo in un carcere fascista. E così eravamo già a tre Comuni. Ma manca ancora Sabaudia. Un momento e ci arriviamo: prima di Sabaudia viene la storia di Ventotene.
Nel 2014 al gruppo dei tre Comuni subalpini viene difatti aggiunto Ventotene, dove, nell'estate 1941, fu scritto il famoso Manifesto per un'Europa federale, firmato da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni: i tre antifascisti vi erano stati mandati al confino dal Regime del Duce, dopo un bel po' di anni in carcere.
Claudio Castello sindaco di Chivasso
VENTOTENE NON C'ENTRA NIENTE CON LA CARTA DI CHIVASSO
Ma perché a Chivasso, Torre Pellice e Valsavarenche fu aggiunto Ventotene? Perché – argomenta la delibera del consiglio – esiste un "parallelismo" fra la Carta di Chivasso e il Manifesto di Ventotene. Però si possono avanzare dei dubbi su questo "parallelismo": la Carta di Chivasso era un documento "autonomista" che chiedeva di decentralizzare l'Italia, dividendola in regioni e cantoni. Mentre il Manifesto di Ventotene auspicava la centralizzazione dell'Europa, cioè l’unificazione degli Stati europei in un unico Stato federale. Sono due obiettivi distinti anche se compatibili: uno andava in una direzione e l’altro in un’altra. Tant’è vero che la Carta di Chivasso non cita per nulla la teoria e la battaglia per il federalismo europeo. A sua volta il Manifesto di Ventotene trascura l’autonomismo e il regionalismo, quelli che vennero sollecitati due anni dopo a Chivasso.
Dunque sul piano teorico i due cosiddetti "federalismi" – così li chiama la delibera di consiglio – dovrebbero venire mantenuti distinti. Ma un conto sono i "ludi cartacei" dei professori, e un altro conto è la frenesia turistica dei sindaci a caccia di Comuni gemelli da associare all’allegra brigata. Vince sempre il turismo gemellare. Ed ecco che i tre sindaci subalpini aggiungono la laziale Ventotene a Chivasso, Torre Pellice, Valsavarenche. Tanta brigata vita beata. Un gemellaggio quadrigemellare. Più gemellaggi, più viaggi. Più gemellaggi, più visite incrociate, fra sindaci e vicesindaci e assessori dei Comuni gemellati. E più soldi pubblici spesi.
CASTELLO VA A SABAUDIA A CELEBRARE CHE COSA?
Però manca ancora Sabaudia, della quale il mese scorso si sono improvvisamente innamorati i consiglieri di maggioranza di Chivasso. Un colpo di fulmine. Ma che c’entra Sabaudia con la Carta di Chivasso e il Manifesto di Ventotene? Sul punto la delibera del consiglio non è molto convincente. Però la sostanza festaiola c’è: "Il Comune di Sabaudia, seppur lontano geograficamente, ha intessuto a sua volta significativi rapporti con il Comune di Chivasso [QUALI RAPPORTI?] e, in occasione della manifestazione che si terrà nei giorni 12/13 Aprile, avente ad oggetto “chiusura novantesimo anno dalla sua inaugurazione” ha invitato il Sindaco della nostra città, unitamente ai sindaci delle città “gemellate per l’Europa” a partecipare alle suddette celebrazioni".
Ecco, adesso abbiamo capito: è qui la festa, a Sabaudia. Il vivacissimo e intraprendente sindaco di Sabaudia – abbiamo telefonato in Comune e due ore dopo ci ha già richiamati – ha infatti scoperto che Altiero Spinelli visse qualche tempo nel suo Comune, e coglie l’occasione per invitare il sindaco di Chivasso, insieme agli altri sindaci delle città “gemellate per l’Europa”, a presenziare il 12 e il 13 aprile alle celebrazioni del novantesimo anno di nascita di Sabaudia.
In rete, dalle locandine di Sabaudia apprendiamo che il giorno 12 aprile c’è lo "Street Food", poi le Start aziendali florovivaistiche e il mercatino dell’artigianato. Il giorno 13 c’è sempre lo "Street Food" e poi il mercatino dell’artigianato. Buon appetito sindaco Castello! Ah, dimenticavamo, per la verità in due giorni di feste e fiere c’è anche un rapido convegno sui “Gemellaggi d’Europa”, alle 10,30, incastrato fra l’aperitivo e il pranzo.
Il sindaco di Sabaudia è un drago. Lo scriviamo sul serio. Dopo avere scoperto nella sua città una dimora per esigenze transitorie di Spinelli, ha organizzato convegni con assessori regionali, con studiosi e con il presidente della Fondazione Spinelli. Ha firmato a Ventotene "il Patto di Gemellaggio tra Enti Locali e Popoli Europei" con Chivasso, Torre Pellice e Valsavarenche. Ha intitolato a Spinelli un giardino pubblico. Amministratore intraprendente, valorizza a vantaggio della propria collettività un luogo di breve passaggio nella vita movimentata di quel giramondo che fu Spinelli (giramondo non per colpa: si fece dieci anni di carcere in tre città diverse e sei di confino in due isole diverse).
MA CHIVASSO NON SI TROVANO 30.000 EURO PER SALVARE IL DORMITORIO
Scommetto che i 30.000 euro per non chiudere il dormitorio pubblico di Chivasso da 12 letti – dodici, non centinaia – lui, il sindaco di Sabaudia, li avrebbe già trovati. Si sarebbe sbattuto di qua e di là e li avrebbe trovati, e sopra ci farebbe un bel convegno su “Sabaudia sociale” con la partecipazione del Presidente della Regione Lazio, che è pure stato presidente della Croce Rossa.
Invece noi aspettiamo invano una risposta al riguardo dal sindaco Castello. L’assessore al sociale di Chivasso – abbiamo scritto anche a lei – ci ha risposto che per il momento lei non rilascia dichiarazioni, che il Comune sta cercando soluzioni alternative, anche per migliorare, se possibile, la qualità del servizio. Quando la soluzione verrà trovata, l’Ufficio Stampa del Comune lo comunicherà. Al Comune mancano i soldi, però la gitarella a Sabaudia si farà lo stesso? Paga Chivasso o paga Sabaudia, o si fa a metà?
Per quel che possiamo saperne adesso, e siamo già a marzo, a giugno pare che il dormitorio chiuda. L’allarme è stato lanciato in Consiglio comunale dalla consigliera Claudia Buo, e sulla stampa locale da due ex amministratori e politici chivassesi. I due lamentano che a Chivasso non ci sia più la sinistra. Come no? C’è la lista “Sinistra Ecologista Chivasso”, che a livello nazionale fa riferimento all’“Alleanza Verdi Sinistra”, e che ha una consigliera comunale e un assessore. Ma loro si occupano prevalentemente di Palestina e di Pace: in fondo cosa sono 12 senzatetto che a Chivasso presto forse dormiranno all’aperto in confronto con le tragedie del mondo?
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