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Costume e Società
10 Aprile 2025 - 18:27
Garko con Anna Safroncik
C’è chi recita per mestiere, e poi c’è Gabriel Garko, che recita con l’anima. Che sia nei panni di un tenebroso mafioso o di un padre straziato dal dolore, come in Se potessi dirti addio, il suo volto – affilato, affascinante, intensamente fotogenico – riesce ancora a bucare lo schermo e a far vibrare il cuore di milioni di italiani.
Dopo il successo della miniserie trasmessa su Canale 5 tra marzo e aprile dello scorso anno – una storia drammatica e intensa che ha riconfermato le sue doti attoriali – Garko è pronto per una nuova avventura televisiva. Si tratta ancora una volta di una fiction Mediaset, e anche stavolta sarà affiancato dalla splendida Anna Safroncik, con la regia di una coppia che sa come costruire emozioni: Simona Izzo e Ricky Tognazzi. Una squadra rodata, un sodalizio artistico che promette di replicare il successo della scorsa stagione, con una storia che – ne siamo certi – saprà commuovere, coinvolgere e far discutere.
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Ma non è tutto. Perché Gabriel Garko ha deciso di uscire dalla sua comfort zone, accettando una sfida inaspettata ma elettrizzante: entrare nel cast di "Sognando Ballando con le Stelle", lo spin-off celebrativo dei vent’anni del programma di successo targato Rai1. E così, tra una fiction e l’altra, lo vedremo in una veste nuova, forse più leggera, ma sempre perfettamente coerente con il suo stile. Elegante, intenso, mai sopra le righe.
Accanto a lui, nomi di primo piano dello showbiz: da Wanda Nara a Federica Pellegrini, fino a Emanuele Filiberto di Savoia. Un parterre di stelle per uno spettacolo che si annuncia frizzante, nostalgico e pieno di sorprese. E Garko? Forse non sarà il re del cha cha cha, ma ha già vinto per presenza scenica. Perché anche senza muovere un passo, la sua sola entrata in scena fa spettacolo.
In un panorama televisivo che brucia in fretta personaggi e mode, Gabriel Garko dimostra che la longevità si costruisce con scelte accurate, momenti di silenzio e ritorni calibrati. Nessuna sovraesposizione, nessuna corsa al gossip facile. Solo la voglia di raccontare storie e rimettersi in gioco. E ora che le luci dei riflettori si accendono di nuovo su di lui, è chiaro che il pubblico non lo ha mai dimenticato.
Perché certi volti – come certi amori – non si cancellano con il tempo.
Dario Gabriel Oliviero – questo il suo vero nome – nasce il 12 luglio 1972 a Torino, ma è Settimo Torinese la città dove ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza. Un territorio operaio, concreto, lontano dai riflettori di Cinecittà e dalle passerelle di Roma. Ed è proprio da lì che parte la sua scalata: prima come modello, poi come attore di fotoromanzi, fino all’approdo nelle fiction Mediaset che negli anni Duemila lo rendono uno dei volti più amati della TV italiana. Dai ruoli in Il bello delle donne a L’onore e il rispetto, passando per Il peccato e la vergogna, Garko diventa sinonimo di passione, di tormento, di quelle storie d’amore intense e tragiche che tengono incollati al televisore milioni di spettatori.
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