Con una zampa posata in silenzio e uno sguardo che parla di fiducia, Yuma, golden retriever di dieci anni, ha varcato la soglia del reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri. Insieme alla sua conduttrice Sara, membro della cooperativa One Health, ha inaugurato il primo ciclo di pet-therapy per i piccoli pazienti ricoverati: otto incontri tra aprile e maggio per portare sorrisi, conforto e relazione dove di solito regnano ansia e attesa.
L’iniziativa è resa possibile dalla raccolta fondi “Questa Pediatria mi sta a cuore”, promossa dall’associazione Api di Carta, che opera a livello internazionale con progetti dedicati a chi è in difficoltà. «Ogni piccolo gesto, ogni sorriso è una conferma che stiamo andando nella direzione giusta», ha dichiarato con emozione la presidente Chiara Pelassa. E l’obiettivo è chiaro: rendere la pet-therapy una presenza stabile per i bambini dell’ospedale.
Gli effetti positivi degli interventi assistiti con animali sono ormai ben documentati: riducono lo stress, favoriscono il benessere psicologico, migliorano l’umore e la relazione tra piccoli pazienti, genitori e personale sanitario. Un vero supporto terapeutico che affianca, senza sostituirla, la cura medica.
«La salute dei bambini non si limita alla terapia farmacologica, ma include il loro benessere emotivo» ha dichiarato il dottor Carlo Macchiolo, direttore sanitario dell’ASL TO5, sottolineando l’impegno dell’azienda sanitaria verso un approccio globale alla cura. Entusiasta anche il dottor Mauro Vivalda, responsabile della Pediatria Moncalieri-Carmagnola, che ha lodato la sinergia tra équipe medica, direzione sanitaria e associazioni: «Una rete che ha reso possibile ciò in cui abbiamo creduto fortemente».
Il progetto ha già prodotto frutti oltre l’iniziativa in corso: grazie alle stesse donazioni è stato acquistato anche un ecografo mammario con tablet per il Day Service pediatrico dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, dal valore di quasi 6.500 euro.
Il prossimo passo? Non fermarsi agli otto incontri. La raccolta fondi continua e l’auspicio condiviso è che il progetto possa crescere, espandersi e diventare permanente, perché «un cane che accarezza può fare molto più di mille parole».

Yuma, golden retriever di dieci anni