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Piemonte superstar del vino? Sì, ma con resa da Serie B

È sesta in Italia per superficie vitata, ma solo undicesima per ettolitri prodotti per ettaro. Il focus Censis lancia l’allarme: serve più efficienza

2. Il vino piemontese è prestigioso, ma produce poco: solo 55 ettolitri per ettaro

2. Il vino piemontese è prestigioso, ma produce poco: solo 55 ettolitri per ettaro (foto di repertorio)

Il Piemonte si conferma una delle grandi regioni del vino in Italia, ma con numeri che rivelano un doppio volto. È quanto emerge dal focus Censis Confcooperative intitolato "L’Italia del vino: superfici, costi ed export", diffuso in occasione dell’apertura di Vinitaly 2024 a Verona.

Con 39.392 ettari di superficie dedicata alla coltivazione di uva da vino – pari al 5,9% del totale nazionale – il Piemonte si piazza al sesto posto nella classifica delle regioni italiane. La produzione complessiva di vino nel 2024 ha toccato quota 2.172.692 ettolitri, che rappresentano il 4,5% della produzione nazionale.

Vigneti (foto di repertorio)

Tuttavia, il dato più sorprendente riguarda la resa per ettaro: il Piemonte produce 55,2 ettolitri per ettaro, una quantità che lo colloca solo all’undicesimo posto tra le regioni italiane. Una cifra che apre interrogativi sulle strategie agronomiche, le rese controllate per garantire la qualità e il possibile impatto dei cambiamenti climatici sui vigneti regionali.

Nonostante la minor produttività rispetto ad altre aree del Paese, la regione resta un punto di riferimento assoluto per l’enologia italiana, con denominazioni storiche e di prestigio come Barolo, Barbaresco, Barbera, Dolcetto e Moscato d’Asti. Ma i numeri diffusi dal Censis indicano con chiarezza che la competizione tra territori si gioca anche sull’efficienza produttiva, sui costi e sulle capacità di esportazione.

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