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Acqua, il bene primario che pesa come un lusso: bollette alle stelle, +10% in un anno

Inchiesta Altroconsumo: famiglie spremute anche sull’acqua potabile. Fino a 852 euro annui, disparità territoriali e reti colabrodo aggravano il conto

Acqua, il bene primario che pesa come un lusso

Acqua, il bene primario che pesa come un lusso: bollette alle stelle, +10% in un anno (foto di repertorio)

Il rincaro colpisce anche l’acqua, risorsa vitale trasformata in spesa insostenibile per molte famiglie italiane. Secondo un’inchiesta di Altroconsumo, nel 2024 il costo del servizio idrico integrato è aumentato in media del 4,1% rispetto all’anno precedente, con punte vicine al 10% in alcune città. Il risultato? Una spesa media annua di 470 euro per una famiglia di tre persone, ma con differenze abissali da un comune all’altro.

La città più penalizzata è Frosinone, dove la bolletta dell’acqua ha raggiunto i 852 euro annui, oltre cinque volte in più rispetto a Milano, che guida la classifica delle più virtuose con 163 euro. Un divario che evidenzia una frattura strutturale nel sistema idrico nazionale, dove tariffe e accesso al servizio variano in maniera ingiustificabile a seconda del territorio.

Tra le aree con i rincari più marcati spiccano Bologna (+9,8%), L’Aquila, Bolzano e Venezia, tutte oltre il 9% di aumento rispetto al 2023. All’estremo opposto, Trento è l’unica città ad aver registrato una riduzione dello 0,5%. Ma a preoccupare è soprattutto il divario intra-regionale: tra Frosinone e Roma la differenza è di 447 euro, tra Caltanissetta e Catania si arriva a 387 euro, tra Brescia e Milano a 303 euro.

Particolarmente colpita la Toscana, dove a Pisa si paga 817 euro, a Firenze 751 e a Massa 727. Il tutto mentre nel Molise, regione più economica, la spesa si ferma a 231 euro annui, poco meno della metà della media nazionale.

Oltre ai costi, pesa la qualità della rete: secondo Istat, il 42,4% dell’acqua immessa viene disperso a causa di infrastrutture obsolete. Nello stesso report emerge che quasi il 40% delle famiglie italiane ritiene eccessivo il costo dell’acqua, mentre nel 2023 un terzo dei capoluoghi del Sud ha dovuto attuare misure di razionamento per carenza idrica.

Per le famiglie in difficoltà esiste il bonus acqua, che garantisce 50 litri al giorno a persona a chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro (20.000 euro per nuclei numerosi). Ma la soglia di accesso è così bassa che ne resta esclusa la maggioranza delle famiglie in sofferenza. Altroconsumo chiede di innalzare le soglie, equiparandole a quelle dei bonus gas ed elettricità, per ampliare la platea dei beneficiari.

Intanto, l’organizzazione mette a disposizione un questionario interattivo per calcolare il proprio consumo idrico e ricevere consigli su come ridurre gli sprechi in casa. Ma il problema resta sistemico: un bene primario come l’acqua non può essere soggetto a speculazioni, disuguaglianze e inefficienze strutturali.

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