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01 Aprile 2025 - 11:04
Torino: chiuse le indagini sul lancio della bici ai Murazzi. Ecco cosa è emerso...
La Procura di Torino ha concluso le indagini preliminari a carico di un uomo di 45 anni, accusato di aver lanciato una bicicletta elettrica sul déhors del locale "Gianca" ai Murazzi il 10 febbraio 2023. L'episodio, avvenuto pochi giorni dopo il grave ferimento dello studente Mauro Glorioso, ha destato particolare attenzione. L'indagato rischia ora il rinvio a giudizio per danneggiamento e tentate lesioni aggravate.
Secondo le ricostruzioni, l'uomo avrebbe scagliato la bici elettrica dall'alto, colpendo l'area esterna del locale senza causare feriti. Le indagini, coordinate dalla pubblico ministero Livia Locci, si sono avvalse di testimonianze oculari e delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Nonostante le evidenze raccolte, l'indagato ha sempre negato ogni responsabilità durante gli interrogatori. Il locale "Gianca" è rappresentato legalmente dall'avvocato Gino Arnone.
Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza nell'area dei Murazzi. Pochi giorni prima, il 21 gennaio 2023, il 24enne Mauro Glorioso, studente di medicina, era stato colpito alla testa da una bicicletta lanciata dalla balaustra, riportando ferite gravissime che lo hanno reso tetraplegico. Gli autori di quell'atto sono stati processati e condannati per tentato omicidio. In particolare, la Corte d'Appello di Torino ha inflitto una pena di 16 anni di reclusione a Victor Ulinici, uno dei principali imputati, aumentando la condanna rispetto al primo grado. Anche Sara Cherici, l'unica imputata maggiorenne, è stata condannata a 16 anni di carcere per concorso in tentato omicidio. La Cassazione ha confermato la qualificazione giuridica di tentato omicidio per questi atti, rendendo definitive le condanne per i minorenni coinvolti.
Chiuse le indagini sul lancio della bici dai Murazzi
Nonostante queste severe sentenze, episodi simili continuano a verificarsi. Recentemente, un'altra bicicletta è stata lanciata dai Murazzi, colpendo il tendone di un locale senza causare feriti. Giuseppe Glorioso, padre di Mauro, ha espresso sgomento per il ripetersi di tali gesti, sottolineando come "quello che è successo a Mauro non ha insegnato nulla". Ha inoltre evidenziato la necessità di interventi concreti per garantire la sicurezza nell'area.
I gestori dei locali, come Filippo Camedda del "Capodoglio", hanno più volte sollecitato l'installazione di telecamere di sorveglianza per prevenire ulteriori atti vandalici e garantire un ambiente sicuro per clienti e lavoratori. In risposta, l'assessore comunale Tresso ha annunciato l'intensificazione dei controlli e l'introduzione di un camper informativo dedicato alla movida, nel tentativo di sensibilizzare i giovani sui rischi legati a comportamenti irresponsabili.
La chiusura delle indagini sul lancio della bici al "Gianca" rappresenta un passo importante verso l'accertamento delle responsabilità e il ripristino della legalità ai Murazzi. Tuttavia, affinché episodi simili non si ripetano, è fondamentale un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle forze dell'ordine e della comunità locale per promuovere una cultura del rispetto e della sicurezza negli spazi pubblici.
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