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Gattino ferito abbandonato nella colonia: Lupa ODV lancia un appello disperato

“Senza fondi né convenzione, ma non smettiamo di salvare gatti”: la denuncia dell'associazione

Gattino ferito abbandonato nella colonia: Lupa ODV lancia un appello disperato

Gattino ferito abbandonato nella colonia: Lupa ODV lancia un appello disperato

Un occhio ferito, il corpo debilitato dalla fame, e un destino che si gioca tra l’asfalto di una colonia felina e le speranze sempre più flebili di chi, come Lupa ODV, da anni combatte in silenzio per i diritti degli animali. È questa l’immagine cruda e struggente denunciata sui social dall’associazione Lega Universale Protezione Animali e Ambiente, attiva dal 2015 a Torino e provincia, in un post che ha l’urgenza di un appello e il dolore di una resa.

“Ci segnalano questo gatto in Venaria Reale presso una colonia. Purtroppo non abbiamo più la convenzione con il Comune e siamo dispiaciuti per il povero gatto”, scrivono. La denuncia è chiara: da quando, lo scorso 31 dicembre, è scaduta la convenzione che consentiva a Lupa ODV di operare sul territorio di Venaria con pieno titolo, l’associazione si è ritrovata senza risorse e senza il riconoscimento necessario per intervenire ufficialmente.

Eppure, “abbiamo già salvato molti gatti in Venaria ultimamente senza avere soldi e titolo per farlo”, aggiungono. La realtà è che l’amore per gli animali non si spegne con un contratto, ma le cure veterinarie, le sterilizzazioni, gli stalli e il cibo – quelli sì – hanno un costo. E quel costo, oggi, ricade sulle spalle di pochissimi volontari.

Il post fa riferimento alla recente convenzione firmata tra il Comune di Venaria Reale e ENPA Torino, un accordo che, almeno sulla carta, dovrebbe garantire il monitoraggio e la tutela delle colonie feline fino al 2026. “Sicuramente verrà preso dai nostri ex volontari assoldati da ENPA (che come dichiarato non ha volontari sul territorio), e portato in via Germagnano al canile ENPA, dove arrivano i gatti e i cani di Torino e tanti altri; speriamo si salvi e possa tornare in strada alla sua normale vita di randagio”, scrivono con amarezza.

Parole che suonano come una condanna: curarlo per poi riconsegnarlo alla strada, sperando che si salvi da solo, in una città dove i gatti continuano a vivere ai margini, spesso invisibili. La ferita all’occhio destro del piccolo micio è solo il simbolo di una situazione più ampia, fatta di urgenze quotidiane e di mancanza di risposte concrete.

Non è la prima volta che Lupa ODV si trova a dover chiedere l’aiuto della cittadinanza. E lo fa con umiltà e trasparenza: “Oggi per intervenire seriamente, dovremmo chiedere aiuto a tutti voi – come fan tutti, del resto – per poterlo salvare e portarlo in clinica per accertamenti e successive cure”. Lo stesso è stato fatto, recentemente, per altri gatti di Venaria. Piccoli gesti di amore e dedizione, spesso compiuti nell’ombra, lontano dai riflettori.

L’associazione è composta da pochi volontari, ma il loro impegno ha dato frutti importanti in questi anni. Ora, però, il carico è diventato insostenibile. E il rischio è che i gatti delle colonie, soprattutto quelli malati o feriti, restino senza alcuna assistenza.

“Siamo pochi al momento, ma speriamo di trovare nuovi soci attivi e non, e soprattutto stalli per i nostri mici, piccoli e grandi”, è l’appello finale di chi, nonostante tutto, non si arrende.

Chiunque voglia dare una mano può farlo: con una donazione, offrendo uno stallo temporaneo, diventando socio o anche semplicemente condividendo il messaggio. Perché ogni aiuto, anche il più piccolo, può fare la differenza tra la vita e la morte per un micio che oggi, a Venaria, ha solo un occhio per guardare il mondo. E nessuna voce per chiedere aiuto.

Lupa ODV, invece, quella voce continua ad alzarla.

Uno sguardo alla situazione: quante colonie feline e quanti gatti randagi?

L’ultimo censimento delle colonie feline effettuato nel comune di Venaria Reale evidenzia un quadro preoccupante. Sono state individuate 39 colonie sparse per il territorio, con un totale di 366 gatti. Di questi, 131 sono maschi e 235 sono femmine. Una componente allarmante è rappresentata dal numero di gatti che necessitano di sterilizzazione: ben 19 maschi e 36 femmine non sono ancora stati sterilizzati, un dato che indica la possibilità di una crescita esponenziale della popolazione felina se non si interviene tempestivamente.

Le colonie sono distribuite in varie aree della città, con concentrazioni significative in zone come via Zanellato (39 gatti), via Druento (50 gatti), e via Cavallo nella zona industriale (38 gatti). Altre aree, come via Stefanat e via Amati, ospitano anch’esse un numero considerevole di gatti randagi, contribuendo al problema complessivo.

I dati diffusi dal Comune

I rischi per la salute pubblica e il benessere degli animali

La presenza di un numero così elevato di gatti randagi solleva serie preoccupazioni. Da un lato, il benessere di questi animali è messo a rischio. Molti di loro vivono in condizioni difficili, esposti a malattie, malnutrizione e a un ambiente spesso ostile. L’assenza di una sterilizzazione adeguata comporta un aumento delle nascite, con cuccioli che, se non trovano immediatamente un’adozione, si aggiungono alle fila degli animali senza casa.

Dall’altro lato, c’è il rischio per la salute pubblica. I gatti randagi possono essere portatori di malattie zoonotiche, ossia malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo. Tra queste, la toxoplasmosi, la rabbia (sebbene rara), e varie infezioni parassitarie. Inoltre, le colonie feline possono rappresentare un problema per l’igiene urbana, contribuendo a episodi di degrado in alcune aree della città. Nonostante il fatto che i gatti siano spesso tollerati o addirittura amati dai residenti, la presenza di colonie numerose e incontrollate può portare a conflitti con la popolazione umana, soprattutto in contesti urbani densi.

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