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Maison Neyret compra il Gruppo Martinetto: nasce un gigante europeo del tessile in Canavese

Una firma storica per il tessile piemontese

Maison Neyret compra il Gruppo Martinetto: nasce un gigante europeo del tessile in Canavese

Maison Neyret compra il Gruppo Martinetto: nasce un gigante europeo del tessile in Canavese

A Caselle lo si sussurrava da mesi, tra capannoni e corridoi di fabbrica: la storica azienda Martinetto stava per cambiare bandiera. Voci, indiscrezioni, ipotesi su un gruppo francese con un passato altrettanto nobile nel mondo dei filati. Ma finora nessuna conferma. Fino a ieri. La notizia è finalmente arrivata: Maison Neyret, colosso francese nato nel 1823 a Saint-Étienne e già partner da anni della Remmert di San Maurizio, ha ufficialmente acquisito tutte le aziende del Gruppo MartinettoFilmar (Caselle), Remmert (San Maurizio Canavese) e Mabiel (Albania).

Una svolta epocale che garantisce la salvaguardia dei posti di lavoro, ma che soprattutto consolida la nascita di un nuovo gigante europeo nella produzione di nastri, etichette e ornamenti tessili per i settori del lusso, dell'automotive, del medicale e dell’industria. Un’operazione industriale che coinvolge oggi oltre 1.350 dipendenti in dieci Paesi e un fatturato aggregato da 90 milioni di euro.

La decisione è stata presa da Antonella, Roberta e Barbara Martinetto, figlie del fondatore Filiberto Martinetto, classe 1934, che ha saputo costruire – insieme alla moglie Franca Biel – un impero partendo dalla Filmar di Leinì nel 1961. «Avrei voluto morire tra i miei telai», confessa oggi il patriarca, «ma l’età mi ha fatto comprendere che era il momento di cedere il passo. La cosa più importante è che questa azienda continui a vivere e che i dipendenti siano tutelati».

Il nuovo capitolo sarà scritto da Neyret Italia, guidata dal CEO Antonino Giustiniani e con la presidenza affidata a Benoit Neyret. «Abbiamo scelto un’azienda con cui condividiamo valori, etica del lavoro e visione. Siamo certi che i nostri dipendenti siano in ottime mani», spiega Antonella Martinetto, che lascia con orgoglio il timone a un’altra famiglia con due secoli di esperienza nel settore.

E mentre il nuovo gruppo europeo prende forma, Filiberto Martinetto guarda avanti, con un sogno che profuma di memoria e amore per il territorio: «Mi dedicherò a Caselle. Voglio creare un museo del tessile e costruire una rotonda con un grande cancello aperto, in memoria di mia moglie Franca. È stata la mia compagna di vita e d’impresa. Senza di lei, non sarei arrivato fin qui».

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