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Chivasso come Vienna e Parigi. Arriva la ruota panoramica in centro. E dove si parcheggia?

La ruota panoramica in arrivo in piazza D’Armi promette spettacolo, ma solleva polemiche: residenti e commercianti preoccupati per i disagi alla viabilità e la perdita temporanea di parcheggi in una zona già fragile.

Chivasso come Vienna e Parigi

Chivasso come Vienna e Parigi. Arriva la ruota panoramica in centro. E dove si parcheggia?

Dal 28 marzo al 6 maggio 2025, la zona nord-ovest di piazza D’Armi e una porzione del vicino Piazzale Libertini saranno off-limits per auto e veicoli. Lo stabilisce l’ordinanza n. 130 emanata il 25 marzo dalla Città Metropolitana di Torino, che istituisce il divieto di sosta con rimozione forzata e l’interdizione al transito per consentire l’installazione, il funzionamento e lo smontaggio di una ruota panoramica. Un’attrazione firmata dalla ditta "Lorenzo Bolognesi", che resterà in funzione dal 30 marzo al 4 maggio.

Una novità capace, sulla carta, di animare il centro cittadino e offrire un punto di vista inedito sulla città dall’alto. Ma anche una decisione che rischia di acuire un problema strutturale con cui Chivasso convive da anni: la sofferenza del commercio locale, in particolare lungo l’asse di via Torino, già segnato da una preoccupante desertificazione di negozi.

L’ordinanza impone il divieto di sosta e di transito veicolare sull’intera superficie della piazza (3.300 mq) durante le fasi di montaggio (28-29 marzo) e smontaggio (5-6 maggio), oltre che la riserva di 105 mq del Piazzale Libertini per la sosta degli automezzi fino al 9 maggio. 

A pagare il prezzo di queste scelte, ancora una volta, saranno soprattutto i cittadini residenti e i piccoli esercenti. La zona interessata dal provvedimento rappresenta una delle poche aree centrali ancora gratuite per la sosta: la sua temporanea indisponibilità si tradurrà in una maggiore difficoltà per chi vuole raggiungere i negozi in auto, scoraggiando potenziali clienti, soprattutto in una fascia di popolazione che non ha alternative di mobilità comode o economiche.

Nel frattempo, via Torino continua a perdere pezzi. Negli ultimi anni, hanno abbassato le saracinesche botteghe storiche, negozi di abbigliamento, librerie, bar. La pandemia ha inferto un colpo durissimo, ma le difficoltà non si sono fermate con la fine dell’emergenza sanitaria. Il caro affitti, la concorrenza dell’e-commerce, la carenza di parcheggi e la mancanza di una visione urbana coerente sono fattori che si sommano, alimentando un lento ma costante declino.

Viene da chiedersi: davvero non era possibile individuare un’altra area per ospitare l’attrazione? Magari un luogo più decentrato, capace di valorizzare anche altre zone della città, alleggerendo la pressione su un centro già affaticato? O, quantomeno, garantire un potenziamento dei parcheggi alternativi e una comunicazione puntuale per residenti e commercianti?

L’attrattività turistica è importante, soprattutto in una città che ambisce a proporsi come meta per famiglie e visitatori del territorio metropolitano. Ma non può diventare un alibi per scelte miopi, che dimenticano il tessuto vivo della comunità: le sue attività economiche, i suoi abitanti, la loro quotidianità.

Una ruota panoramica può regalare un’emozione, una fotografia da condividere, un momento di leggerezza. Ma se il prezzo da pagare è l’ennesimo colpo al cuore commerciale di Chivasso, allora la visione d’insieme dovrebbe essere ripensata. Perché il futuro di una città non si costruisce solo guardandola dall’alto, ma camminando tra le sue strade con uno sguardo attento a chi le vive ogni giorno.

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