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Undici multe in un anno: a Chivasso gli incivili festeggiano

Molti rifiuti e poche multe: il dibattito s'infiamma in Consiglio comunale

Molti rifiuti e poche multe: il dibattito s'infiamma in Consiglio comunale

Molti rifiuti e poche multe: il dibattito s'infiamma in Consiglio comunale

Chivasso, città di quasi 30 mila abitanti e, sembrerebbe, appena 11 incivili in un anno. Almeno secondo quanto dichiarato ieri sera in Consiglio comunale dall'assessore al Decoro Urbano, Fabrizio Debernardi, rispondendo all'interrogazione presentata da Bruno Prestìa, consigliere di "Per Chivasso".

L'interrogazione di Prestìa, articolata e documentata, evidenziava una piaga urbana nota e diffusa: l'abbandono sistematico dei rifiuti, non solo nelle periferie o nelle campagne, ma nel cuore stesso della città. Emblematica la situazione di vicolo dell'Arco, a due passi da Palazzo Santa Chiara e dalla sede della Polizia Municipale. Ogni settimana, puntualmente, lì cresce una discarica abusiva degna di una mostra dell'assurdo: oggi una sedia da gamer, un materasso, sedie da giardino e persino qualche stendibiancheria. Manca solo il tappeto rosso per celebrare questa esposizione di inciviltà urbana.

"Tutti si stanno dando da fare", ha spiegato Debernardi, menzionando Polizia Municipale e associazioni volontarie. Eppure, nonostante l'impegno dichiarato, l'assessore snocciola numeri da tombola più che da bilancio di guerra all'inciviltà: appena 11 sanzioni nell'intero 2024.

Bruno Prestìa consigliere comunale di "Per Chivasso"

Che siano davvero così pochi questi "sporcaccioni", o forse semplicemente sono molto, molto bravi a nascondersi sotto gli occhi (chiusi) delle autorità?

La domanda sorge spontanea: ma la Polizia Municipale davanti a quella discarica permanente in vicolo dell'Arco non ci passa mai? Oppure ci passa ma non vede? O forse vede ma non interviene? È un mistero degno di una puntata speciale di "Chi l'ha visto?".

La città è stanca, e l'ironia lascia presto spazio all'amarezza. Prestìa parla chiaro: servono più controlli, più telecamere, più sanzioni. E magari, aggiungiamo noi, meno dichiarazioni confortanti e più azioni concrete. Perché se il Comune è riuscito a individuare solo 11 "eroi" della sporcizia in una città di 30 mila anime, allora il problema forse non sono soltanto quei pochi incivili, ma chi dovrebbe vigilare e non vede – o finge di non vedere.

Insomma, caro assessore Debernardi, lo diciamo con affetto e un pizzico di sarcasmo: si faccia un giro in vicolo dell'Arco, ma stavolta con gli occhi ben aperti.

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