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26 Marzo 2025 - 10:37
Un’opportunità per riscoprire e rilanciare l’arte locale, coinvolgendo pittori, disegnatori, illustratori e grafici
Correva l’anno 1977 quando un gruppo di dieci artisti e appassionati decise di unire le forze per dare vita a una realtà che avrebbe lasciato un segno nella storia culturale di Verolengo e del territorio. Nacque così il Gruppo Artistico Augero, con l’ambizioso obiettivo di organizzare una collettiva di pittura per dare visibilità agli artisti locali e non solo.
Maria Olivero
I protagonisti di quella prima avventura furono Giancarlo Barbero, Massimo Brusatin, PierCarla Coggiola, Luigi Cuocci, Flavio Frola, Gualtiero Marana, Maria Olivero, Mariuccia Passera, Adelmo Regis e Franco Tanini. La mostra fu allestita durante le vacanze di Natale nei locali della vecchia macelleria Vittino, trasformando per la prima volta un luogo quotidiano in una vera e propria galleria d’arte.
A distanza di quasi cinquant’anni, il ricordo di quell’esperienza è ancora vivo. Proprio lo scorso novembre, durante la Fiera di San Martino, alcuni dei protagonisti di allora si sono ritrovati e hanno lanciato una proposta: ricostruire quel gruppo artistico e regalare a Verolengo una nuova occasione per valorizzare l’arte e la cultura locale.
Il nome Augero è stato scelto per omaggiare due illustri pittori verolenghesi dell’Ottocento: Amedeo e Francesco Augero. Amedeo (1799-1885), cresciuto in una famiglia di artisti, si formò a Roma, espose copie di Raffaello e vedute di genere, per poi lavorare per la corte sabauda con ritratti e opere religiose, molte delle quali visibili ancora oggi sul territorio. Francesco (1829-1882), invece, dopo aver vinto un concorso internazionale, si trasferì in America, dedicandosi a grandi opere storiche tra Stati Uniti e Argentina, per poi tornare a Torino e lasciare anche lui il segno nella storia artistica piemontese.
Oggi l’intenzione è ripartire da lì, da un nome che porta con sé storia e cultura, per costruire qualcosa di nuovo.
L’appello è aperto a pittori, disegnatori, illustratori, grafici, ecc. L’intento è di organizzare una nuova collettiva, incontrarsi e capire se ci sono le basi per far rinascere il Gruppo Artistico, raccogliendo l’eredità di quella bella esperienza.
Tra i protagonisti di quella stagione artistica c’era anche Gualtiero Marana, artista poliedrico tra pittura, grafica e fotografia, che oggi ripercorre i momenti salienti di quell’esperienza e racconta il desiderio di rimettere in moto la macchina dell’arte a Verolengo: “Il gruppo è nato nel 1977 – ricorda Marana – ma non era composto solo da verolenghesi. C’erano anche amici di Chivasso che gravitavano attorno al nostro paese. Era un gruppo eterogeneo, fatto non solo di pittori, ma anche di grafici e disegnatori. Io stesso lavoravo come grafico in una tipografia di Verolengo e grazie a quel lavoro conobbi molti artisti che si unirono a noi. Il nostro obiettivo era fare qualcosa di diverso, di nuovo per il paese. La collettiva di pittura che organizzammo nei locali dell’ex macelleria Vittino fu la prima volta che Verolengo vide qualcosa del genere”.
Un pensiero speciale va anche a Maria Olivero, conosciuta da tutti come “la Maria del tabachin”, considerata l’anima artistica del gruppo e ricordata con affetto come la “Frida Kahlo” di Verolengo: “Maria è stata l’anima del gruppo – sottolinea Marana – una vera ispiratrice. Per noi era la nostra Frida Kahlo. La sua energia e la sua creatività ci hanno guidati. Ho ritrovato alcune foto di quegli anni che conservo con affetto e inevitabilmente il pensiero va a lei. Senza la sua spinta, forse molte cose non sarebbero successe”.
Il gruppo Augero, in quegli anni, divenne un punto di riferimento per Verolengo e non solo. Le estemporanee d’arte richiamavano artisti da tutta la regione. Ma poi qualcosa si è interrotto. “Con il tempo tutto si è un po’ spento, racconta Gualtiero. Le estemporanee che animavano il paese sono scomparse. “Ma durante la Fiera di San Martino ci siamo ritrovati, io, Massimo Brusatin, Giancarlo Barbero.”
Massimo Brusatin è stato l’artefice di questa nuova iniziativa: “L’idea di ricostruire il gruppo è venuta proprio da me” – racconta Brusatin – “tutto è iniziato quando ho visto una locandina che parlava del gruppo. Non mi ricordavo nemmeno più di aver partecipato a quella prima esperienza, ma quando sono andato alla presentazione di un libro del comune, ho incontrato Gualtiero, che faceva parte del gruppo, e gli ho mostrato la locandina. Da lì, ci siamo messi a parlare e siamo rimasti entusiasti di aver ritrovato quella “pallina” del gruppo, e abbiamo deciso di provare a ricostituirlo. Ci siamo detti: perché non tentare di farlo di nuovo? Vogliamo riunire dieci persone, ma se è possibile contattare quelli che ci sono ancora, perché non dare un’occasione a chi ha voglia di iniziare un nuovo percorso e fare qualcosa di positivo per il paese?”.
Il progetto è ambizioso e guarda già al futuro: “A maggio – anticipa Marana – ci sarà una mostra a Torrazza, un paese a cui sono molto legato. Ci ho vissuto per 35 anni e continuo a collaborare con il Comune. In quell’occasione esporrò anche delle fotografie. Intanto stiamo cercando altri artisti interessati a unirsi a noi. Al momento siamo in cinque, ma l’idea è di arrivare a una decina. Valuteremo se mantenere il nome “Augero”, che per noi ha un significato profondo. Se il Comune ci darà l’ok, sarebbe un grande onore continuare con quel nome. “Se è possibile, vogliamo che il nome rimanga sempre uguale: Augero”, dice Gualtiero. “Ma vediamo, ci parliamo…” L’importante è ricominciare a lavorare insieme e dare spazio ai nuovi talenti”.
Un’iniziativa che si lega inevitabilmente alla storia dei due pittori Amedeo e Francesco Augero. “Il legame con loro è forte – spiega Marana – Amedeo era famoso per i suoi ritratti e le opere religiose, mentre Francesco portò la sua arte persino in America. Il Comune organizzerà una mostra per ricordarli, ma noi vogliamo anche guardare avanti, dare spazio ai nuovi artisti e alla pittura contemporanea, magari invitando gli artisti locali a ritrarre scorci di Verolengo. Così daremo concretezza all’identità del nostro paese attraverso l’arte”.
Il percorso è appena cominciato, ma la determinazione non manca. “Siamo motivati – conclude Marana – e vogliamo creare qualcosa di importante per Verolengo. L’arte è un linguaggio universale e il nostro obiettivo è far rivivere quella tradizione che ci ha contraddistinti. Vogliamo coinvolgere i giovani, far conoscere loro la storia artistica del paese e creare momenti di incontro, laboratori, mostre, spazi dove chiunque possa esprimersi. L’arte deve tornare parte della vita quotidiana del paese e non restare solo un ricordo del passato. Se ci riusciremo, sarà il modo migliore per onorare chi ci ha preceduto e lasciare qualcosa di bello a chi verrà dopo di noi”.
L’arte a Verolengo è pronta a rinascere. Chi desidera aderire o avere maggiori informazioni può farsi avanti. L’obiettivo è chiaro: organizzare una nuova mostra collettiva per riportare l’arte tra le strade del paese e dare spazio ai talenti locali.
l’anno 1977-Gruppo Artistico Augero
La mostra fu allestita durante le vacanze di Natale
Gualtiero Marana
Giancarlo Barbero
Il prof. Franco Tanini
Una collettiva di pittura per dare visibilità agli artisti locali e non solo
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