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26 Marzo 2025 - 10:48
Mostra al sindaco Pd la t-shirt di Berlusconi: "Siete dei poveri comunisti!". Prestìa viene allontanato dal Consiglio dai vigili urbani
Quando la politica smarrisce il senso della misura, resta soltanto la triste immagine di un consigliere trascinato fuori dall'aula dai vigili urbani. È successo a Chivasso, durante l'ultimo Consiglio comunale, quando Bruno Prestìa, capogruppo di Per Chivasso, ha esposto una maglietta con la faccia di Silvio Berlusconi e la celebre frase: «Voi siete ancora, oggi come sempre, dei poveri comunisti». Una provocazione certamente forte, ma non più forte dell'amarezza di veder respinta la mozione per intitolare una strada o una piazza a Norma Cossetto.
Prestìa mostra la t-shirt di Berlusconi
Ma chi era Norma Cossetto? Una studentessa istriana, Medaglia d'oro al merito civile, barbaramente uccisa nelle foibe dai partigiani comunisti titini nel 1943. La sua storia è simbolo delle atrocità subite dagli italiani nel confine orientale durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Torturata, violentata e gettata viva in una foiba, Cossetto è diventata il volto innocente di una tragedia troppo spesso dimenticata, talvolta volutamente nascosta da chi ancora oggi fa fatica a confrontarsi con la complessità della memoria storica.
La mozione presentata da Prestìa, documentata con cura storica e motivata dalla volontà di conservare il ricordo di una giovane vittima dell'odio, è stata respinta dal centrosinistra chivassese.
Prestìa allontanato dal Consiglio dai vigili urbani
L'argomentazione? «Non si possono intitolare vie a tutti i morti», ha detto la maggioranza, da Veronica Davico di "Sinistra Ecologista" a Stefano Mazzer del Partito Democratico, fino ad Adriano Pasteris di "Noi per Chivasso", dimenticando forse che non si tratta di una gara di memoria ma di un dovere civico, morale e civile verso una pagina buia della nostra storia nazionale.
Clara Marta di Forza Italia ha ricordato che per Tina Anselmi – prima donna ministra della Repubblica, partigiana e figura simbolo della politica italiana – il Comune di Chivasso ha giustamente trovato un parco, inaugurato in pompa magna, con la presenza persino di Rosy Bindi. Giustamente, sottolineiamo. Ma allora perché nessun riconoscimento per Norma Cossetto? Marta ha centrato il punto: "Siamo di fronte a una forma chiara di revisionismo storico, che ancora oggi, nel 2025, nega o minimizza la tragedia delle foibe e le sofferenze patite da migliaia di italiani dell’Adriatico orientale. Ma ciò che è più grave è il tradimento verso quei valori che si sbandierano solo quando fa comodo. La verità è questa: Norma Cossetto è vittima due volte.
La prima, a 23 anni, per mano della ferocia partigiana. La seconda, oggi, per mano della viltà politica, che ha deciso di ignorarla per non disturbare la propria ideologia".
La discussione è scaduta velocemente in un dibattito acre, feroce, con la maggioranza - a partire dall'assessore Fabrizio Debernardi che ha lasciato provocatoriamente la seduta - che ha perso presto le staffe. L'allontanamento di Prestìa, dopo che il consigliere ha sbottonato la camicia mostrando la t-shirt con la frase di Berlusconi, ordinato dal presidente Alfonso Perfetto e dal sindaco Claudio Castello, lascia un'immagine sgradevole, quasi censoria. Non è questa la politica che serve ai cittadini di Chivasso, non è con questi gesti che si rende onore alla memoria collettiva.
La storia di Norma Cossetto, così come quella di Tina Anselmi e di tanti altri, merita rispetto al di là delle divisioni politiche. Ma a Chivasso, evidentemente, ricordare fa ancora paura. O peggio, dà fastidio.
E intanto, il dibattito politico continua a precipitare ai minimi termini, tra provocazioni e miopia...
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