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Medici radiati, cambia tutto: sanzioni subito operative anche con ricorso

Fnomceo lancia l’allarme: 200 medici radiati ancora in attività

Medico (foto di repertorio)

Medico (foto di repertorio)

Cambia tutto per i medici che subiscono un provvedimento dal proprio Ordine professionale. Il Ministero della Salute ha annunciato una riforma che rende immediatamente operative le sanzioni irrogate – come la sospensione o la radiazionesenza attendere il secondo grado di giudizio.

Fino a oggi non era così: i medici potevano fare ricorso all’organo competente, la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (Cceps), e continuare a esercitare in attesa del responso. Tuttavia, la Commissione è di fatto bloccata da anni: circa 900 sanitari, tra cui 64 medici radiati, hanno potuto proseguire la loro attività senza limiti nonostante i provvedimenti disciplinari.

La questione è stata sollevata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), che ha stimato in 200 i medici radiati ancora in attività. “Nelle more del giudizio, visto che il ricorso sospende l’efficacia della sanzione, continuano a fare i medici, anche se avessero commesso fatti gravi”, ha affermato il presidente della Fnomceo Filippo Anelli. Lo stesso Anelli aveva proposto l’istituzione, in seno alla Cceps, di una sezione stralcio per smaltire i ricorsi sulle sanzioni minori. Una proposta che è stata fatta propria da un emendamento al decreto PA presentato oggi dalla deputata di Forza Italia Annarita Patriarca.

Intanto, come riportato dal Corriere della Sera, i chirurghi Marco e Marco Antonio Procopio, indagati per la morte di Margaret Spada a seguito di un intervento al naso, sono tornati a lavorare. La Procura, per ora, non ha chiesto l’inibizione dell’attività professionale.

Preoccupazione unanime da parte degli Ordini provinciali dei medici. A Milano, secondo il presidente Roberto Carlo Rossi, ci sono una sessantina di procedimenti bloccati. “È una situazione disarmante. Abbiamo persone che si sono macchiate anche di reati gravissimi. Le sanzioni vengono comminate, ma non vanno a segno”, ha dichiarato Rossi. “Non c’è nulla di negativo nel diritto al ricorso: è un fatto di civiltà giuridica. Ma il procedimento deve funzionare”.

Situazione analoga a Roma, dove – secondo Antonio Magi, presidente dell’Ordine – ci sono un centinaio di sanzioni congelate. E la privacy, paradossalmente, complica tutto. “Fino a che la sanzione non è definitiva, non possiamo comunicarla. Un paziente potrebbe essere seguito da un medico radiato senza saperlo. Così non possiamo tutelare il cittadino”, ha concluso Magi.

In serata è arrivato l’annuncio ufficiale del Ministero della Salute. Si cambia. “La proposta di riforma, a tutela dei cittadini e degli stessi professionisti, prevede interventi per snellire le lungaggini procedurali e rendere più spedita la trattazione del giudizio”, si legge nella nota. “Stabilisce che le sanzioni comminate dagli Ordini siano immediatamente esecutive, in attesa della decisione della Commissione, sia essa radiazione o sospensione. In questo modo, i medici sospesi o radiati non potranno più esercitare fino alla pronuncia definitiva”.

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