AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
27 Marzo 2025 - 00:02
Il regista Andry Verga
In un mondo dominato dalle immagini, dove spesso uno sguardo vale più di mille parole, il linguaggio audiovisivo è diventato non solo potente, ma necessario. Saper raccontare con luce, suono e movimento è oggi una forma d’arte in continua evoluzione. E in questo panorama in trasformazione, c’è chi ha fatto della narrazione visiva una missione culturale e territoriale.
Andry Verga, classe 1972, nato a Johannesburg ma cresciuto tra San Giusto Canavese e Villareggia, è molto più di un regista freelance: è un artigiano dell’immagine, un poeta del documentario. La sua carriera prende il via nel 1996 presso la redazione canavesana di Tele Alpi - Baltea TV, dove lavora come operatore e montatore. Ma è solo l’inizio di un lungo viaggio.
Studia all’Istituto Fellini di Torino con il professor Maurizio Bonino, affinando tecnica e visione. Nel frattempo, le collaborazioni con Rai, Mediaset, NHK e agenzie pubblicitarie si moltiplicano. A guidarlo è un'inesauribile passione per la musica e per l’immagine, che lo porta a realizzare videoclip di ogni genere, a cavallo tra arte, emozione e narrazione.
"Ho continuato a specializzarmi sul campo, rimanendo aggiornato sulle tecniche più moderne", racconta Verga. E questo aggiornamento costante si traduce in opere che raccontano storie, valorizzano luoghi, fanno emergere identità spesso dimenticate.
Nel 2003 firma la sua prima docufiction: “La Jena di San Giorgio”, dedicata al primo serial killer italiano, Giorgio Orsolano. Un progetto nato da una ricerca appassionata, con interviste, ricostruzioni e uno sguardo d’autore su una pagina oscura del passato. Il tutto, uscito in VHS, poco prima del definitivo tramonto del formato analogico.
Tre anni dopo, fonda Masterblack, la sua casa di produzione: un’estensione creativa del suo sguardo, che gli permette di passare dall’obiettivo alla regia con una visione sempre più matura e storicamente consapevole. Così, nel 2011, firma “Heresìa”, cortometraggio ispirato ai processi di stregoneria nel Comune di Levone. È il preludio a una lunga serie di lavori che uniscono narrazione, documentazione e territorio.
Il mirino di Andry Verga
Il Coro Bajolese di Baio Dora
Immagini del documentario " Re Arduino"
Il valore del Carnevale d'Ivrea raccontato da Andry Verga
Canavese, Terra dei sapori
Andry Verga con Francesca Melis, Gioacchino Inzirillo e Fabio Cuccé
Nel 2012, con lo scrittore Ilario Blanchietti, realizza “La stagione dei gusci di noce”, primo film in lingua canavesana, e successivamente “Voci del Cuore”, docufilm con protagonista Amerigo Vigliermo e il suo coro Bajonese. Ogni progetto è accompagnato da un supporto editoriale, perché per Verga immagine e parola devono camminare insieme.
Nel 2015 è la volta di “Re Arduino, Sans Despartir”, andato in onda in prima serata su Rai Storia e accompagnato dal contributo dello storico Alessandro Barbero. “Un percorso multimediale”, lo definisce Verga, dove il libro diventa guida turistica interattiva e il video approfondisce le gesta del re attraverso le testimonianze di Luigi Bettazzi, Paolo Buffo e Giuseppe Sergi.
Il 2016 lo vede impegnato con “Guido Gozzano: dalle Golose al Meleso”, omaggio al poeta, interpretato da Gioacchino Inzirillo, con Francesca Melis nei panni di Amalia Guglielmetti. “Gozzano è parte della nostra cultura, immerso nella magia di quei luoghi”, ricorda Verga, parlando del castello divenuto celebre anche per Elisa di Rivombrosa.
Nel 2017 esplora il lato gastronomico del territorio con “Canavese, Terra dei Sapori”, celebrando i 50 anni dell’Erbaluce DOC. Una sinfonia di gusto e storia, impreziosita dagli interventi dello chef Roberto Marchello, del giornalista Alessandro Felis e del sommelier Domenico Tappero Merlo.
Seguono altre perle: nel 2019 il documentario “Il Sacro Monte di Belmonte”, nel 2020 “La Festa dello Scarlo”, un viaggio appassionato nel Carnevale di Ivrea e nella figura della Mugnaia, con l’appendice cinematografica “Violetta, la Leggenda”. Un doppio progetto che fonde storia e mito, sacro e profano.
Nel 2020, omaggia le proprie radici con “San Giorgio Canavese, uno sguardo al passato”, un atto d’amore verso il paese che lo ha formato. E nel 2023 arriva il suo ultimo grande lavoro: “Canavese Dream”, un documentario a tutto tondo sul Canavese, con le voci di Inzirillo e Melis, pronto a parlare anche oltreconfine grazie alla traduzione in più lingue.
"Collaborare con Andry è un'avventura meravigliosa", racconta Francesca Melis, attrice e doppiatrice. “Grazie a lui ho scoperto aspetti del Canavese che ignoravo, pur vivendoci da sempre”. Dello stesso parere Gioacchino Inzirillo: “Verga è un regista che ti fa vivere i luoghi, ti lascia spazio, ti fa entrare nella pelle dei personaggi. Un privilegio raro”.
Nel 2024, sei delle sue opere sono approdate su Amazon Prime Video, portando la voce del Canavese a un pubblico globale. È un riconoscimento importante per un autore che ha fatto dell’identità locale una bandiera da sventolare nel mondo.
E il futuro? È già in cantiere un nuovo documentario, tratto da “Heresìa”, per raccontare a fondo la storia delle quattro streghe di Levone. Con il sostegno del Comune, nascerà un’opera ancora più ambiziosa.
"Mi sento fiducioso", conclude Andry Verga. “Il Canavese ha finalmente trovato ascolto. Dai programmi tv come “4 Ristoranti”, “Linea Verde”, “Geo”, fino all’interesse di CNN e BBC per il Carnevale di Ivrea, stiamo costruendo un’identità forte. Non è solo promozione, è consapevolezza. È cultura. È amore per la nostra terra”.
E oggi, grazie a chi ha scelto di raccontarla con passione e rispetto, la terra canavesana è sempre più al centro del mondo.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.