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Caos autovelox: Salvini blocca il decreto, è guerra su multe e sanzioni

Il Mit sospende il provvedimento voluto per fare chiarezza. L’Asaps avverte: “Così sarà un liberi tutti”. I consumatori insorgono

Autovelox nel caos: Salvini ferma il decreto a un passo dall’approvazione

Autovelox nel caos: Salvini ferma il decreto a un passo dall’approvazione (foto di repertorio)

Doveva essere il decreto che avrebbe fatto finalmente chiarezza nella giungla di autovelox, sanzioni e ricorsi, ma si è trasformato nell’ennesimo caso politico. Il ministero dei Trasporti, “su indicazione diretta di Matteo Salvini”, ha deciso di sospendere il provvedimento annunciato solo una settimana fa. Il testo, che era già in fase di trasmissione a Bruxelles, è stato congelato perché, come spiega il dicastero, “sono necessari ulteriori approfondimenti”.

Il decreto prevedeva che, a partire da luglio, tutti gli autovelox approvati dal 2017 in poi, già conformi alle più recenti norme di taratura, fossero automaticamente omologati. Niente più passaggi burocratici. Al contrario, tutti gli altri – i dispositivi più datati – sarebbero stati spenti fino a nuova omologazione. Una norma transitoria che, secondo l’Asaps, l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, avrebbe avuto un impatto enorme: “In piena estate e con l'esodo degli italiani per le vacanze, porterebbe alla disattivazione della stragrande maggioranza degli apparati di controllo velocità, compresi i Tutor 1.0 e 2.0 sulle autostrade, perché approvati prima dell'agosto 2017, data di entrata in vigore del decreto ministeriale 282, individuato come spartiacque per l'omologazione d'ufficio degli autovelox”.

L’associazione lancia l’allarme e chiede un provvedimento urgente: “La conseguenza sarebbe stata una sorta di 'liberi tutti', considerato come troppo spesso l'alta velocità sia la causa principale degli scontri tra veicoli e delle fuoriuscite autonome”. Il decreto, infatti, da un lato avrebbe blindato i ricorsi contro i dispositivi più recenti, dall’altro però avrebbe spento una rete diffusa e disomogenea di autovelox ancora attivi in tutta Italia.

FRANCESCA GHIRRA

Critica Francesca Ghirra di Avs, che attacca duramente il vicepremier: “Il ministro fleximan-Salvini, che aveva spostato totalmente la furia distruttiva di questi strumenti di moderazione della velocità, forse deve fare i conti con la realtà dell'ordinamento europeo”.

Sulla stessa linea le associazioni dei consumatori, per le quali il rinvio non fa che aumentare il caos normativo. Il Codacons avverte: “L’effetto della sospensione sarà che gli enti locali continueranno ad usare apparecchi non omologati e gli automobilisti multati ad impugnare le sanzioni elevate dagli autovelox”.

Assoutenti propone invece una via alternativa: forme di conciliazione tra Comuni e cittadini, con la partecipazione delle associazioni di consumatori, per evitare ancora ricorsi.

E mentre infuria la battaglia politica e legale sul fronte degli autovelox, una nuova stangata si prepara per gli automobilisti. L’Asaps segnala che da lunedì 31 marzo aumenteranno le spese postali per le notifiche delle multe: da 9,50 euro nel 2022 a 12,40 euro. Un rincaro del 30,5%, ben oltre il tasso di inflazione del periodo.

“Un aumento che si scarica sugli automobilisti – commenta il presidente Giordano Biserni – che si vedono aumentare di anno in anno un importo che invece dovrebbe essere calmierato”.

Il caos normativo, la corsa al riarmo stradale e l’aggravio economico sui cittadini fanno esplodere la questione autovelox, più che mai al centro di tensioni politiche, legali e sociali.

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