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21 Marzo 2025 - 18:36
Mirafiori continua a essere il simbolo di un’agonia industriale che si trascina da anni, tra annunci disattesi e promesse mai mantenute. Ma ora il Movimento 5 Stelle dice basta. Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, consiglieri regionali piemontesi del M5S, chiedono alla Giunta Cirio di passare finalmente dalle parole ai fatti: “Subito il fondo di sostegno al reddito per i cassintegrati, i lavoratori non possono più aspettare”.
Si parla di 20 milioni di euro, promessi più di un anno fa per aiutare chi, tra operai e operaie di Mirafiori e dell’indotto, vive da troppo tempo sospeso tra cassa integrazione e contratti di solidarietà. Quei soldi, annunciati a più riprese dalla Regione, restano ancora un miraggio. E per il M5S è arrivato il momento di voltare pagina: “Dopo un anno di chiacchiere e proclami, chi lavora aspetta ancora che il fondo diventi realtà. Basta perdere tempo: quei fondi devono essere stanziati subito”.
Il fondo, ricordano i pentastellati, dovrebbe attingere alle risorse del programma GOL previsto dal PNRR, ma il tempo stringe. Quelle risorse, infatti, non saranno eterne: “Non possiamo permetterci che vengano sprecate o rimandate. La vicepresidente Chiorino convochi subito un tavolo con sindacati e opposizioni per sbloccare la misura e lavorare a una soluzione strutturale”.
Ma il problema non è solo economico. È politico e industriale. Il vero nodo, secondo il M5S, resta la totale assenza di un piano di rilancio credibile per le produzioni automobilistiche in Piemonte. Stellantis, con le sue scelte sempre più orientate alla delocalizzazione e al rinvio degli investimenti, continua a gettare un’ombra inquietante sul futuro dello stabilimento torinese.
Senza un piano industriale credibile, Stellantis continua a prendere tempo. Il Movimento 5 Stelle alza la voce: “Serve un sostegno immediato e soluzioni strutturali. Basta spot....”.
“Gli operai non possono vivere nell’incertezza perenne, con linee produttive ferme e la minaccia costante di nuovi tagli. Le promesse di Elkann non bastano più. Vogliamo i fatti: servono nuove produzioni a Mirafiori e assunzioni reali. Sull’obiettivo delle 200mila auto a Torino non arretriamo di un millimetro. In gioco c’è il futuro industriale del Piemonte”, tuonano i consiglieri del M5S.
Un appello, il loro, che va ben oltre la semplice richiesta di fondi. È la denuncia di un sistema che ha abbandonato i lavoratori e continua a offrire soluzioni-tampone invece di affrontare alla radice il declino industriale della regione. E se Mirafiori continua a rappresentare un pezzo di storia italiana, ora rischia di diventare il monumento al fallimento di una politica industriale che ha preferito assecondare le strategie delle multinazionali invece di difendere i territori.
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