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19 Marzo 2025 - 19:43
John Elkann, presidente di Stellantis, ha tenuto oggi una lunga audizione davanti alle Commissioni riunite Attività produttive della Camera e Industria del Senato, in un momento cruciale per l'industria automobilistica italiana. Il suo intervento ha toccato numerosi punti, dall'importanza dell'Italia nel panorama industriale di Fiat e Stellantis, agli investimenti nel Paese, fino alle sfide che il mercato globale e la transizione all'elettrico impongono al settore.
"Ci siamo preparati all'audizione di oggi con grande attenzione, perché per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale. Di questa nostra lunga storia, la storia della Fiat che ora è diventata Stellantis, noi siamo, io personalmente lo sono, molto orgoglioso", ha esordito Elkann davanti ai parlamentari.
Nel suo intervento, Elkann ha confermato di essere attualmente il responsabile della gestione operativa di Stellantis, ruolo assunto dopo le dimissioni di Carlos Tavares, e ha rassicurato che il nuovo CEO dell'azienda sarà annunciato entro la prima metà dell'anno. Il presidente ha poi tracciato un quadro dell'importanza storica della Fiat per l'Italia e viceversa: "L'Italia per Fiat e Fiat per l'Italia hanno rappresentato e significano tuttora molto: industria, lavoro, sviluppo, innovazione, ma anche solidarietà, cultura, responsabilità e progresso sociale".
Elkann ha ricordato che nel 2003, alla morte del nonno Gianni Agnelli, la Fiat Auto versava in una situazione drammatica: fatturava 20 miliardi di euro e ne perdeva 2, vendeva 1,7 milioni di veicoli (la metà in Italia) e si trovava fuori dalla top ten dei costruttori mondiali. "Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un'azienda spacciata, fallita o da nazionalizzare. Nonostante la situazione drammatica, la mia famiglia si è assunta la responsabilità di difendere l'azienda e chi ci lavorava, investendo nuove risorse e mettendo le basi per il rilancio". Ha poi ricordato il ruolo di Sergio Marchionne nel risanare l'azienda e portarla tra i leader mondiali. "Oggi Stellantis è il quarto costruttore al mondo, è redditizio e fattura 157 miliardi di euro. Con i suoi 14 marchi vende 5,5 milioni di veicoli, di cui meno della metà in Europa".
Elkann ha poi posto l'accento sul contributo di Stellantis all'economia italiana: "In questi 20 anni l'azienda ha pagato direttamente 14 miliardi di imposte all'erario. Se si considera anche il gettito legato all'Iva e alle imposte versate per conto dei dipendenti, questo valore sale a 32,2 miliardi". Il presidente ha evidenziato come la spesa in investimenti e ricerca e sviluppo in Italia sia stata pari a 53 miliardi di euro, mentre i contributi pubblici ricevuti ammontano a solo 1 miliardo, con un rapporto 50:1 tra investimenti privati e sostegni pubblici.
Un altro dato significativo riguarda la produzione: "Stellantis ha prodotto in Italia 16,7 milioni di veicoli, generando un valore complessivo della produzione nazionale di quasi 700 miliardi di euro. Considerando tutta la filiera, il valore totale della produzione italiana negli ultimi 20 anni sale a 1.700 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 417 miliardi".
Sul tema degli stabilimenti italiani, Elkann ha ribadito gli impegni presi: "I nostri stabilimenti italiani sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture: Stla Small, Medium e Large, quest'ultime due già operative a Melfi e Cassino. Ad Atessa è installata una piattaforma dedicata ai veicoli commerciali leggeri".
Per il 2025, l'azienda prevede investimenti per 2 miliardi di euro e acquisti da fornitori italiani per 6 miliardi.
Riguardo alla crisi del settore automobilistico in Europa, il presidente di Stellantis ha indicato come il mercato mondiale degli autoveicoli si sia modificato profondamente negli ultimi vent'anni: "Nel 2024 si sono vendute circa 80 milioni di unità. La Cina domina con 30 milioni di veicoli venduti, seguita dagli Stati Uniti (16 milioni) e dall'Unione Europea (15 milioni). In Europa le vendite sono calate del 12% rispetto a vent'anni fa, mentre in Italia del 30%". Secondo Elkann, "l'aumento della produzione dipenderà dalla crescita del mercato, che sarà sempre più elettrico".
L'ostacolo principale a questa crescita, secondo il presidente di Stellantis, è la mancanza di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche: "In Italia ci sono meno di un terzo delle colonnine presenti in Olanda. Il 60% di tutte le stazioni di ricarica europee si trova in soli tre paesi: Germania, Francia e Olanda". Per questo, Elkann ha chiesto un intervento delle istituzioni europee per migliorare l'infrastruttura di ricarica: "La ricarica deve essere facile, accessibile a tutti, veloce e conveniente da un punto di vista economico".
Sul piano delle politiche industriali, Elkann ha criticato l'Unione Europea per le modifiche al regolamento CO2, definendole "di corto respiro, che non danno la necessaria certezza al mercato". Ha inoltre sottolineato la necessità di una strategia più chiara: "Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l'auto con normative e risorse orientate ai loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ciò possa accadere presto anche in Europa".
Infine, ha evidenziato lo svantaggio competitivo dell'Europa rispetto alla Cina: "I produttori automobilistici europei affrontano uno svantaggio strutturale del 40% nei costi manifatturieri. I prezzi dell'energia nei paesi produttori di auto europei sono cinque volte più alti rispetto a quelli cinesi. Per una Gigafactory, il consumo energetico è 10 volte superiore a quello di uno stabilimento produttivo di autovetture". Per questo, secondo Elkann, "l'Europa dovrebbe far scendere i prezzi dell'energia a valori competitivi globali e mantenerli a livelli costanti e prevedibili".
L'intervento del presidente di Stellantis ha suscitato reazioni contrastanti. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso preoccupazione per lo stop alla gigafactory di Termoli. Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle) ha dichiarato che l'audizione "non ha sciolto i dubbi sul futuro della produzione e delle vendite". Carlo Calenda (Azione) ha accusato Stellantis di non assumersi responsabilità per il calo della produzione. Infine, Michele De Palma (Fiom-Cgil) ha espresso preoccupazione per le incertezze occupazionali e la mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo.
Dalla gigafactory di Termoli alla 500 Ibrida in arrivo a Mirafiori, che punta ad arrivare sul mercato entro novembre, dalla Pandina di Pomigliano all'alta gamma delle Maserati di Modena. Ecco il piano per le fabbriche italiane di Stellantis, illustrato dal presidente John Elkann durante l'audizione in Parlamento.
MIRAFIORI. Oltre alla 500 elettrica, sarà prodotta la 500 ibrida. A partire dal 2030 verrà inoltre prodotta la nuova generazione della Fiat 500. Tra due settimane partiranno i lavori di adeguamento delle linee di assemblaggio e di lastratura per la Nuova 500 Ibrida, e già a maggio ci saranno i primi prototipi su cui saranno fatte le attività di sviluppo utili alla messa in produzione. "Ce la stiamo mettendo tutta per l'avvio della produzione questo novembre", ha detto il presidente John Elkann. Prosegue inoltre l'attività dei cambi eDct per le ibride. Torino è dal primo gennaio 2025 la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo. È inoltre la sede di SustaiNera, centro di sperimentazione e di riciclo del Gruppo, e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell'unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie.
POMIGLIANO. È stata estesa fino al 2030 l'attuale produzione della Panda ibrida (la Pandina), a cui seguirà la nuova generazione dello stesso modello. Nello stabilimento Gian Battista Vico sarà installata la nuova piattaforma Stla Small, grazie alla quale è prevista la produzione di due modelli compatti, a partire dal 2028.
TERMOLI. Stellantis ha ribadito il suo impegno nel sostegno finanziario della joint venture Acc e ha dichiarato che comunicherà il suo piano nel 2025, rimanendo aperta alla possibilità di realizzare la Gigafactory per le batterie. "In attesa che Acc renda noto il suo piano, ci siamo mossi in anticipo, affiancando alla produzione di motori termici i cambi per le auto ibride", ha detto Elkann.
CASSINO. Stellantis sta installando la piattaforma Stla-Large, su cui saranno prodotti tre nuovi modelli. Oltre all'attuale produzione della Maserati Grecale e delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, saranno prodotte le nuove generazioni di Alfa Romeo Stelvio (che sarà presentata a fine anno) e Giulia (nel 2026).
MELFI. È stata installata la piattaforma Stla Medium, ed è attualmente in produzione e in fase di lancio la nuova DS n. 8. Parallelamente sono iniziate le attività preliminari per la produzione della nuova Jeep Compass(sia elettrica che ibrida), che sarà ordinabile tra poco. Inoltre, dallo stabilimento lucano nel 2026 usciranno anche la nuova Lancia Gamma e la nuova DS n. 7. Tutti questi modelli (tranne la DS n. 8) saranno anche ibridi.
ATESSA. Il sito abruzzese produce l'intera gamma di veicoli commerciali di grandi dimensioni per i marchi Fiat, Peugeot, Opel e Citroen, ed esporta in 75 paesi oltre l'80% della sua produzione. Svolgerà sempre più un ruolo centrale: dal 2027 sarà avviata la produzione di una nuova versione di Large Van.
MODENA. Sarà il polo dell'alta gamma. "Stiamo lavorando al futuro di Maserati che è indissolubilmente legato all'Italia, a Modena e alla Motor Valley", ha spiegato Elkann.
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