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Un ospite inatteso nei boschi del Canavese: l’istrice immortalato dalle fototrappole

Esperti ipotizzano che il cambiamento climatico e la riduzione dei predatori abbiano favorito la migrazione

Un ospite inatteso nei boschi del Canavese

Un ospite inatteso nei boschi del Canavese: l’istrice immortalato dalle fototrappole (foto di repertorio)

Un evento naturalistico senza precedenti è stato documentato nei boschi di Caluso, dove è stato avvistato per la prima volta un istrice, un animale tipico del Centro-Sud Italia. Questo avvistamento, confermato grazie all’appostamento del gruppo Wild Orio e al fotografo Valerio Minato, potrebbe indicare un’espansione della specie verso il Nord Italia, un fenomeno che desta grande interesse tra gli esperti di fauna selvatica.

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L’incontro con l’istrice è stato documentato attraverso fototrappole posizionate strategicamente nei boschi del Canavese. Il video registrato, disponibile sulle pagine social di Wild Orio e Valerio Minato, mostra l’animale muoversi nel sottobosco notturno, riconoscibile per la sua corazza di aculei. L’istrice è una specie notturna e pacifica, che utilizza i suoi aculei solo in caso di autodifesa contro i predatori. La sua dieta è prevalentemente vegetariana e comprende radici, tuberi e cortecce, il che può talvolta portarlo in conflitto con le attività agricole.

Gli esperti di fauna selvatica ritengono che questo avvistamento possa essere il risultato di cambiamenti climatici e della riduzione dei predatori naturali, fattori che potrebbero aver favorito la migrazione dell’istrice verso nuove aree. Il Canavese, con i suoi boschi e campagne coltivate, offre un habitat potenzialmente adatto alla sopravvivenza della specie. Tuttavia, resta da determinare se l’istrice sarà in grado di stabilirsi in modo permanente in quest’area o se si tratta di un fenomeno isolato.

Gli specialisti raccomandano di segnalare eventuali nuovi avvistamenti, per monitorare la presenza dell’istrice e studiarne il comportamento. La possibile espansione di questa specie nel Nord Italia rappresenta un’occasione unica per approfondire le dinamiche della fauna selvatica e comprendere meglio gli effetti dei cambiamenti ambientali sulla distribuzione delle specie animali.

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