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Intesa Sanpaolo chiude gli sportelli di Caluso, Ciriè, San Maurizio Canavese e Volpiano

Tagli selvaggi e territori desertificati: il colosso bancario lascia i clienti senza servizi, mentre i profitti schizzano alle stelle

Intesa Sanpaolo: il Piano di Chiusure in Piemonte e le Preoccupazioni per il Futuro dei Territori

Intesa Sanpaolo chiude gli sportelli di Caluso, Ciriè, San Maurizio Canavese e Volpiano

Mentre i bilanci delle grandi banche continuano a prosperare tra fusioni e speculazioni di Borsa, i cittadini si trovano sempre più abbandonati da quegli stessi istituti che un tempo si vantavano di essere "di riferimento" per il territorio. Il colosso Intesa Sanpaolo, guidato da Carlo Messina, ha messo nero su bianco il suo Piano Territoriale 2025, che prevede una nuova ondata di chiusure e accorpamenti, lasciando intere comunità senza un punto di riferimento fisico per le operazioni bancarie.

Il piano industriale, presentato alle organizzazioni sindacali, si inserisce nella solita narrativa della "razionalizzazione", parola magica che nel linguaggio bancario significa una cosa sola: meno servizi, meno personale, più profitti per i vertici. Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario per capitalizzazione finanziaria nell'Eurozona con un valore che supera gli 81 miliardi di euro, punta a tagliare 7mila posti di lavoro e a ridurre drasticamente la presenza fisica delle filiali, in nome di una digitalizzazione che, anziché agevolare il cliente, sembra solo servire a tagliare i costi.

Ma cosa significa tutto questo per il territorio? Chiusure a raffica, accorpamenti selvaggi e sportelli che diventano semplici uffici satellite senza autonomia operativa. Nel solo Piemonte, il 2025 porterà alla chiusura di ben 19 filiali e alla trasformazione o accorpamento di 23 sportelli. La provincia di Torino sarà particolarmente colpita: spariranno gli sportelli di Baldissero, Beinasco (Exclusive), Caluso, Ciriè (Filiale Imprese),  San Maurizio Canavese e Volpiano, mentre a Sauze d'Oulx l'ultimo giorno di attività è già fissato per il 21 giugno 2025.

Le date fissate per questa eutanasia bancaria sono due: il 21 giugno e il 18 ottobre 2025, momenti chiave in cui intere comunità dovranno fare i conti con la realtà di una finanza sempre più distante dalle persone e sempre più concentrata sugli utili degli azionisti.

allo sportello

A pagare il prezzo più alto, come sempre, saranno i clienti: anziani che non hanno accesso alla digitalizzazione, piccoli commercianti che si vedranno costretti a spostarsi di chilometri per un'operazione bancaria, famiglie che si ritrovano senza assistenza diretta per i loro risparmi. Ma c'è un dettaglio che non va dimenticato: le banche chiudono sportelli, ma le commissioni sui servizi online e i costi dei conti correnti non sembrano subire alcuna riduzione. Anzi, continuano a salire.

Insomma, il messaggio è chiaro: il cittadino comune non è più un cliente da servire, ma un costo da eliminare. E mentre i vertici brindano ai dividendi, interi territori vengono lasciati senza servizi essenziali. Benvenuti nella banca del futuro: chiusa, lontana e sempre più redditizia.

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