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Droni killer made in Italy e Turchia: Leonardo e Baykar si alleano per conquistare il mercato della guerra

La joint venture tra il colosso italiano e il leader turco degli UAV mira a dominare un settore da 100 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Produzione in Italia, export globale e uno sguardo al futuro della difesa aerea autonoma

droni militari

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L'industria della difesa europea si prepara a un cambiamento significativo con la nascita della partnership tra Leonardo, colosso italiano dell'aerospazio e della sicurezza, e Baykar Technologies, azienda turca leader nella produzione di droni armati. La firma del memorandum d’intesa è avvenuta a Roma, alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto, e segna l’inizio di una joint venture con sede in Italia, che punta a posizionarsi come attore chiave nel mercato degli Unmanned Aerial Vehicles (UAV), i velivoli senza pilota destinati a rivoluzionare gli scenari di guerra del futuro.

L’obiettivo dichiarato di questa alleanza è quello di conquistare una quota rilevante di un settore che nei prossimi dieci anni potrebbe valere fino a 100 miliardi di dollari, comprendendo caccia senza pilota, droni da sorveglianza armati e sistemi di attacco in profondità. Il progetto non si limita al solo mercato europeo, ma guarda con interesse anche alle opportunità di export e alle sinergie nel settore spaziale, un comparto strategico che, sempre più spesso, interseca le esigenze della difesa. L'acquisizione, avvenuta a gennaio, di Piaggio Aerospace da parte di Baykar rafforza ulteriormente la posizione della società turca in Italia, mettendo a disposizione della joint venture nuove infrastrutture produttive.

L'accordo prevede il coinvolgimento di alcuni degli stabilimenti più avanzati di Leonardo. A Ronchi dei Legionari, centro nevralgico per i sistemi unmanned, si affiancheranno le sedi di Torino e Roma Tiburtina, specializzate nello sviluppo di tecnologie multi-dominio, mentre Nerviano (Milano) sarà dedicata alla ricerca e all’offerta di soluzioni nel settore spaziale. Baykar, invece, metterà a disposizione gli impianti di Piaggio Aerospace, consolidando così una rete industriale distribuita tra Italia e Turchia, con l’obiettivo di accelerare la produzione di UAV all’avanguardia.

Sulla possibilità di un coinvolgimento della joint venture nel programma GCAP (Global Combat Air Programme), l’ambiziosa iniziativa di Italia, Regno Unito e Giappone per la realizzazione di un caccia di sesta generazione con uno sciame di droni di supporto, l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha frenato le speculazioni. “È troppo presto per parlare di un nostro ingresso nel GCAP”, ha dichiarato, “ma potrebbe rappresentare un’opportunità futura”. L’attenzione, per ora, è concentrata sulla creazione della joint venture con Baykar e sul consolidamento di una posizione dominante nel settore degli UAV.

L’alleanza è stata presentata come un passo cruciale per l’industria della difesa europea. “Con Baykar diamo vita a un nuovo player di riferimento nelle tecnologie unmanned. Firmiamo una nuova alleanza internazionale che permette un salto in avanti significativo, aprendo nuove opportunità di mercato, soprattutto in Europa. L'industria della difesa sta affrontando sfide inedite: i sistemi senza pilota, l’intelligenza artificiale, i caccia di sesta generazione, la cybersecurity e lo spazio. In questo scenario, siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per garantire la sicurezza globale”, ha affermato Cingolani, sottolineando come il progetto possa rappresentare un fattore chiave nell’evoluzione dei sistemi di difesa aerea.

Dal canto suo, Selçuk Bayraktar, presidente e direttore tecnico di Baykar, ha ribadito l’importanza dell’accordo con Leonardo, evidenziando la volontà di proiettare la società turca su scala globale. “Baykar si è sempre concentrata nell’andare oltre i limiti dell’innovazione nell’aviazione unmanned. La partnership strategica con Leonardo segna una pietra miliare nell'espansione della nostra impronta tecnologica e nel rafforzamento della nostra presenza nel mondo. Questa sinergia porterà alla supremazia aerea definitiva, guidata dall'intelligenza artificiale, per il futuro delle capacità difensive”.

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Leonardo ha inoltre confermato che il nuovo accordo con Baykar non influirà sull’impegno già assunto nell’ambito del programma Eurodrone, il progetto europeo per lo sviluppo di un UAV a lungo raggio destinato alla sorveglianza e alla difesa. “Andiamo avanti con il carico di lavoro che abbiamo già concordato”, ha dichiarato Cingolani, garantendo la continuità del progetto.

La collaborazione tra Leonardo e Baykar rappresenta una svolta significativa nel settore della difesa, con la creazione di una piattaforma industriale che promette di ridefinire il ruolo degli UAV nel contesto militare europeo. In un’epoca in cui la supremazia tecnologica e la sicurezza strategica sono al centro del dibattito politico internazionale, l’alleanza tra l’Italia e la Turchia si candida a diventare uno dei protagonisti della nuova corsa agli armamenti. I prossimi mesi saranno cruciali per capire quali saranno gli sviluppi operativi di questa partnership e quali opportunità emergeranno sul fronte della difesa europea e globale.

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