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04 Marzo 2025 - 14:33
La giunta comunale di Lanzo Torinese ha approvato una delibera che prevede l'erogazione di un contributo economico per sostenere un cittadino lanzese in difficoltà, favorendo il suo inserimento presso la Cascina Solidale di Fiano.
La decisione è stata presa in seguito alla richiesta di aiuto presentata dal cittadino, le cui generalità sono state omesse per motivi di privacy, con il supporto dei servizi sociali. Il Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio-Assistenziali (C.I.S.) ha poi trasmesso una relazione dettagliata sulla situazione socio-economica del richiedente, evidenziando condizioni di disagio economico e di abbandono familiare.
Di fronte a questa situazione di vulnerabilità, il comune ha deciso di intervenire concretamente, stanziando un contributo di 360 euro per coprire la retta del primo mese di permanenza presso la Cascina Solidale. Questa struttura offre un ambiente protetto e supporto per il reinserimento sociale e lavorativo di persone in difficoltà.
“Crediamo che la Comunità e la condivisione permettano di affrontare le situazioni di crisi e diano la possibilità di riprogettare il proprio futuro – si legge sul sito della struttura di Caselle Torinese – Il nostro impegno mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità e sull’importanza d'investire in uno sviluppo economico che privilegia la persona, la sua dignità e le sue capacità, e non miri al semplice profitto”.
Il progetto prevede un percorso di 60 giorni, durante i quali il cittadino sarà affiancato dai servizi sociali individuare il percorso di sostegno. Il contributo sarà erogato alla società Misericordia SPA (Società per Amore), che gestisce la Cascina Solidale.
Non è la prima volta che il comune di Lanzo Torinese interviene per trovare una soluzione alle difficoltà che incontrano i cittadini. A settembre dello scorso anno, l’amministrazione aveva stanziato un altro contributo a favore dell’Albergo Torino, dove era ospite un cittadino che, non riuscendo più a pagare le spese, rischiava di ritrovarsi in strada.
Si tratta di una situazione drammatica, che caratterizza l’intero paese e che riporta al centro del discorso sul diritto alla casa e all’abitare. Da una parte si assiste all’aumento dell’inflazione, con conseguenze pesanti per i cittadini, dall’altro non si verifica un aumento degli stipendi. Inoltre, i costi dell’abitare hanno registrato un incremento notevole negli ultimi anni. Si pensi che in Italia 2 milioni e 500 mila famiglie pagano un affitto che costa più del 40% del loro stipendio. La realtà torinese non è esente da questi processi. I comitati che sostengono la lotta alla casa denunciano che in pochi anni gli affitti sono aumentati in media del 20%, aumentando il rischio di sfratti e di finire in strada.
A questo proposito, ad ottobre avevamo pubblicato un articolo che riportava dati drammatici. Le richieste di aiuto alla Caritas di Ciriè sono aumentate del 41%, in linea con la tendenza generale del paese. Di fronte a questa fotografia, si fa sempre più urgente una politica di welfare orientata a sostenere le spese abitative dei cittadini e a riconoscere realmente il diritto alla casa come diritto inviolabile della persona.
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