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"Rialzano la testa, ma la Storia li ha già condannati" – L'Anpi e Rifondazione contro la censura su Gobetti

Il presidente dell'Anpi di Ivrea, Mario Beiletti, e il Circolo di Rifondazione Comunista attaccano Fratelli d'Italia dopo la richiesta di annullare l’incontro con lo storico Eric Gobetti. La scuola resisterà alle pressioni?

Erik Gobetti

Erik Gobetti

"Se ne facciano una ragione: la Storia ha già dato la sua sentenza inappellabile. Loro erano dalla parte sbagliata."Con queste parole, il presidente dell’Anpi di Ivrea, Mario Beiletti, liquida le accuse mosse da Fratelli d’Italia contro lo storico Eric Gobetti e l'incontro previsto al Liceo Aldo Moro di Rivarolo Canavese.

"Ora, ringalluzziti da un governo complice, rialzano la testa. Ma le scuole non sono affar loro", aggiunge, in una presa di posizione netta contro quello che definisce un "attacco censorio e strumentale" da parte della destra.

Mario Beiletti, Anpi

Gobetti, nato a Torino nel 1973, è uno storico specializzato nello studio del fascismo, della Seconda guerra mondiale e della Jugoslavia nel Novecento. Autore di saggi come "E allora le foibe?" e "I carnefici del Duce", è da tempo al centro di attacchi della destra, che lo accusa di revisionismo e negazionismo sulle foibe. Accuse che storici e intellettuali respingono, difendendo il suo lavoro come rigoroso e documentato.

La polemica esplode con la richiesta del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Roberto Ravello, di annullare l'evento previsto per l'11 marzo: "Gobetti potrà instillare nei ragazzi dell'Aldo Moro tutto il veleno negazionista e revisionista che da sempre lo accompagna nella sua squallida crociata contro le foibe", ha dichiarato, chiedendo al dirigente scolastico di cancellare l’incontro o di "rimodularlo".

La replica non si è fatta attendere. "Il vero negazionismo è quello di chi piega la Storia a proprio uso e consumo, nascondendo i crimini del fascismo. Gobetti non racconta menzogne, ma fatti. Per saperlo, però, bisognerebbe aver letto i suoi libri", ha risposto la capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Alice Ravinale.

A difesa dello storico si schiera anche il Circolo di Rifondazione Comunista di Ivrea, che definisce la polemica "un ridicolo tentativo di censura da parte degli eredi della dittatura fascista". "È un paradosso l'accusa a Gobetti di negazionismo da chi ritaglia la Storia a proprio piacimento, raccontandone solo una parte, perché la parte che nasconde è indicibile, ma ben impressa nella nostra memoria", si legge nel comunicato del partito.

Anche l'Anpi del Canavese prende posizione con un duro attacco a FdI: "Questi individui, riciclati ed usciti dai tuguri nei quali per tanti anni sono rimasti nascosti, ora rialzano la testa. Ma la Storia li ha già condannati: furono la parte sbagliata, con le dittature, le guerre coloniali, le leggi razziali, le deportazioni. Se ne facciano una ragione e lascino stare le scuole e i galantuomini come Gobetti".

A livello locale, la polemica si allarga. Alcuni rappresentanti della CGIL condannano apertamente l'ingerenza della politica nel mondo scolastico. "Le scuole devono essere libere di insegnare la Storia basandosi sulle fonti e sulla ricerca scientifica, non sulle pressioni di un partito", affermano i sindacati. Intanto, le sezioni dell’Anpi del Canavesestanno valutando azioni concrete per contrastare il tentativo di censura: potrebbero organizzare un incontro pubblico con Gobetti per discutere il suo lavoro e offrire un contesto storico chiaro e documentato.

Nel frattempo, anche alcuni docenti dell’Istituto Aldo Moro, pur senza dichiarazioni ufficiali, si dicono preoccupati per le pressioni politiche in atto. "Non vogliamo che la scuola diventi un campo di battaglia ideologico, ma uno spazio di conoscenza e confronto critico", sottolinea una fonte interna.

La vicenda si inserisce in un contesto di tensione crescente sulla memoria storica, con l'80° anniversario della Liberazione alle porte. "Alle scuole serve la verità storica, non la propaganda di partito", concludono Anpi e Rifondazione Comunista, esprimendo sostegno pieno all'iniziativa del liceo e augurandosi che il corpo docente "non ceda alle intimidazioni della destra".

Resta ora da vedere quale sarà la posizione ufficiale della dirigente scolastica Cosetta Borelli, che finora non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche. Tuttavia, secondo indiscrezioni, non sarebbero pervenute proteste da parte delle famiglie degli studenti, segno che l’iniziativa non è percepita come controversa al di fuori delle speculazioni politiche. Il liceo, dunque, potrebbe decidere di confermare l’evento, resistendo alle pressioni di FdI. La risposta definitiva è attesa nei prossimi giorni.

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