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05 Marzo 2025 - 18:52
La vicenda della Casa di Riposo Chantal continua a tenere banco e il sindaco Vittorio Rocchietti è intervenuto per fare chiarezza su alcuni punti controversi e per delineare i prossimi passi. In risposta, l’avvocata Monica Commisso ha replicato su Facebook ponendo alcune domande che interrogano l’intera amministrazione.
Cinque anni fa, un accordo tra la Parrocchia e il comune di Mathi stabiliva che Casa Chantal sarebbe rimasta una residenza per anziani. Con il subentro della Cooperativa Sanitalia Service, però, si è aperta la possibilità che questa struttura possa diventare un centro d’accolgienza per migranti, sollevando il dissenso di una parte di popolazione.
In un comunicato pubblicato il 27 febbraio, Rocchietti ha voluto precisare che la Convenzione Edilizia stipulata nel 2019 tra la Casa di riposo Chantal e il comune di Mathi è sempre stata un atto pubblico, disponibile e menzionato in tutte le sedi opportune.
Il sindaco ha sottolineato la massima trasparenza nella gestione della vicenda, ribadendo di aver sempre informato la Prefettura e gli enti competenti e di aver menzionato la convenzione in tutti gli incontri con la Cooperativa Sanitalia Service e con il Comitato Casa Chantal.
“Allo stesso modo, vogliamo precisare che l’Amministrazione Comunale ha sempre aperto le porte a tutti gli input e alle possibili soluzioni avanzate da chiunque, con l’obiettivo congiunto della difesa della Casa Chantal sul nostro territorio” ha commentato il sindaco.
A questa dichiarazione l’avvocata Monica Commisso ha risposto con un post sul gruppo Facebook Noi di Mathi..: “la Convenzione del 2019 stabilisce un vincolo preciso sulla destinazione d’uso di Casa Chantal, che non può essere modificato senza violare l’accordo sottoscritto. Mi auguro che l’Amministrazione comunale, nel percorso intrapreso, sia affiancata dal proprio legale, che possa esprimere un parere giuridico autonomo e prendere posizione rispetto alla mia analisi legale. Io sono il legale del Comitato Casa Chantal, non del Comune, e il mio ruolo è tutelare gli interessi della comunità che ha voluto e sostenuto questa struttura per gli anziani”.
L'avvocata ha inoltre accusato il comune di improvvisazione e mancanza di chiarezza, chiedendo perché la convenzione non sia stata sottoposta al parere di un legale del comune fin dall'inizio. Ha inoltre contestato la gestione dei consigli comunali, accusando l'amministrazione di non aver presentato una chiara posizione giuridica e di aver preferito uno "spot promozionale pro-migranti" nel consiglio aperto dell'8 febbraio.
“È un fatto grave che a quel Consiglio Comunale il Comune non fosse preparato, nonostante avesse il documento e la responsabilità di presentarsi con un parere tecnico-giuridico già pronto. Noi, come Comitato, quella sera non avevamo la Convenzione, il Comune sì. Avrebbero dovuto chiarire sin da subito che la destinazione della struttura non era in discussione, e invece si è lasciato spazio a un dibattito privo di basi giuridiche. Questa è una grave mancanza e una responsabilità dell'Amministrazione, che va sottolineata” ha infine concluso l’avvocata.
Nel frattempo, la Prefettura ha annunciato un’ispezione congiunta con i Vigili del Fuoco e l’ASL per verificare l’idoneità della struttura all’eventuale nuova destinazione. Il sindaco ha ricordato che il 12 marzo le parti saranno convocate. Sarà un momento cruciale per definire il futuro della struttura.
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