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Campetto chiuso senza preavviso: cresce la rabbia dei cittadini

Cancelli sbarrati e accuse incrociate: il campetto chiuso diventa simbolo di una gestione opaca degli spazi pubblici

Campetto chiuso senza preavviso

Campetto chiuso senza preavviso: cresce la rabbia dei cittadini (foto di repertorio)

Gassino Torinese torna a chiudere le porte ai giovani. Il campetto da basket di via Calvino, uno degli ultimi spazi pubblici rimasti per l’aggregazione sportiva, è stato trovato nuovamente chiuso senza alcun preavviso. Nessuna comunicazione, nessuna spiegazione chiara. Solo un cancello sbarrato e l’ennesima frustrazione per chi sperava di poter giocare liberamente. A denunciare l’accaduto, un cittadino che ha sollevato la questione sul gruppo Facebook "Sei di Gassino se...": "Qualcuno sa come mai il campetto da basket è di nuovo chiuso in orario di apertura?".

A rispondere, nel giro di pochi minuti, è stato il Sindaco Cristian Corrado, con una dichiarazione che lascia più dubbi che certezze: "Dobbiamo riconvocare i proprietari, che avevano accordo con il Comune per aprire e chiudere. Vengo ad aprire io tra una decina di minuti". Un intervento tampone che, ancora una volta, non scioglie il nodo della questione: perché un campo pubblico viene chiuso con così tanta facilità? Chi decide le regole e chi le fa rispettare?

Se da un lato c'è chi chiede a gran voce la riapertura stabile del campetto, dall'altro emergono accuse pesanti nei confronti di alcuni frequentatori. Un residente denuncia: "Premetto che non so chi abbia potuto mettere una catena o lucchetto e non ho verificato. Rimane il fatto che i ragazzi che frequentano il campo lasciano bottiglie di birra, lattine di Coca Cola e buste di immondizia sparse ovunque. Rompono panchine di proprietà privata, giocano fino all’una di notte con urla e schiamazzi impedendo il riposo delle famiglie. Scavalcano le recinzioni con arroganza e maleducazione. Inoltre, portano i loro cani a defecare nelle aree verdi private senza curarsi di raccogliere".

Non è la prima volta che il campetto finisce al centro delle polemiche. Solo pochi mesi fa, era stato chiuso con una catena e un lucchetto, senza che nessuno si assumesse la responsabilità del gesto. La cartellonistica degli orari era stata rimossa, scatenando la rabbia dei cittadini. Anche allora il sindaco e la Polizia Locale avevano negato qualsiasi coinvolgimento, lasciando la popolazione con più domande che risposte. Il problema però è più profondo: Gassino è una città che sta sistematicamente cancellando gli spazi dedicati ai giovani. Il campetto di via Regione Fiore è sparito con la costruzione della nuova scuola, quello dietro la biblioteca è stato smantellato e mai ripristinato. Ora si mette in discussione anche l’ultimo spazio sportivo pubblico rimasto?

Il Sindaco Corrado ha garantito l'acquisto di un temporizzatore per regolare gli orari di apertura e chiusura: "Quello è l'unico punto sul territorio dove poter giocare liberamente. Provvederemo a installare un sistema automatico per garantire il rispetto degli orari e la tranquillità dei residenti. Nel frattempo, la cartellonistica è stata ripristinata e il parco riaperto".

La questione, però, non si chiude qui. Non basta riaprire il campetto per mettere a tacere il problema: i giovani di Gassino sono stanchi di vedersi privati degli spazi pubblici e i residenti esasperati dal degrado e dalla maleducazione di alcuni frequentatori. Servono regole chiare e una gestione trasparente, che garantisca sicurezza, pulizia e il diritto al gioco. Alcuni cittadini suggeriscono di creare un nuovo spazio sportivo vicino al cimitero, dove c'è più terreno a disposizione.

La questione del campetto, dunque, è solo la punta dell’iceberg. Il vero problema resta: Gassino vuole davvero investire nei giovani e nel loro futuro?

Il Sindaco di Gassino Torinese Cristian Corrado

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