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SETTIMO TORINESE
03 Marzo 2025 - 00:00
La gestione dei cani e il decoro urbano, con un particolare riferimento alle deiezioni canine abbandonate sui marciapiedi, è stato uno degli argomenti discussi durante il consiglio comunale di giovedì 27 febbraio.
L’interpellanza è stata presentata da Fratelli d’Italia e gli interventi hanno spaziato dall’educazione cinofila alle sanzioni, fino a proposte innovative come l’analisi del DNA canino. Tra dati, criticità e suggerimenti, emerge un quadro complesso che riflette l’aumento della popolazione canina in città, specialmente dopo il periodo post-Covid.
Ed è stato il consigliere Enzo Maiolino che ha aperto il dibattito sottolineando come, negli ultimi tre anni, la popolazione canina sia cresciuta del 30%. I cani registrati attualmente sono 4700 cani, anche se oltre 1000 potrebbero non essere iscritti all’anagrafe. Un incremento legato anche al lockdown, quando “si poteva uscire solo con il cane”, ha ricordato Maiolino, evidenziando però che questa crescita ha portato con sé alcune criticità: deiezioni non raccolte, guinzagli mancanti e aree cani spesso ridotte a “riempirsi di cacca”.
Nonostante gli sforzi della Polizia Municipale, che organizza sopralluoghi per sensibilizzare i proprietari, i numeri delle sanzioni restano bassi. Negli ultimi tre anni, sono state rilevate 154 violazioni, di cui solo una minima parte riguarda le deiezioni. “La stragrande maggioranza ha a cuore il bene comune – ha precisato Maiolino – ma una piccola parte causa danni urbani significativi”.
Manolo Maugeri ha ricordato una mozione approvata nel 2021 per campagne di sensibilizzazione, come “Io raccolgo” sui social, ma ha lamentato che “è rimasta lì”, con pochi risultati concreti. “Il decoro urbano è il nostro biglietto da visita primario – ha aggiunto – l’amministrazione deve fare di più”. Tra le proposte più innovative spicca quella del sistema di identificazione tramite DNA canino, già sperimentato dal comune di Carmagnola dal 2018, ma il vicesindaco Giancarlo Brino, pur riconoscendo che è un comportamento insopportabile, soprattutto se le deiezioni vengono abbandonate nelle vicinanze delle scuola, non ha nascosto i suoi dubbi: “Oltretutto, ci costerebbe 50mila euro”. “Abbiamo speso 20.000 euro per i rifiuti raccolti sulla statale - ha ribattuto Maiolino - che non spettava nemmeno a noi farlo. Possiamo quindi investire 50mila euro per i cittadini”, ha dichiarato, chiedendo maggiore incisività. E anche Moreno Maugeri della Lega ha suggerito di “Non aspettare, ma agire”, rilevando che il controllo attuale “non è stato così efficace”.
Il consigliere di FDI, Giorgio Zigiotto ha raccontato una sua spiacevole esperienza: “In centro a Settimo ho visto un cane fare i suoi bisogni. La sua proprietaria lo ha ignorato ed ha proseguito la sua passeggiata. Dopo averle fatto notare la sua maleducazione, mi ha pure insultato”. Zigiotto ha poi criticato il regolamento di igiene urbana, approvato nel 2014, che non affronta a sufficienza questioni come la pipì dei cani, segnalando anche la mancanza di cestini in città. “Dobbiamo tutelare i cittadini, soprattutto per chi usa carrozzine per deambulare”, ha aggiunto, chiedendo una revisione del regolamento.
L’accordo con le Guardie Ambientali, il cui ruolo di controllo ausiliario è stato citato durante l’interpellanza, non è stato rinnovato a causa di problemi legati alle regole previste dal Terzo Settore, ma Giancarlo Brino ha assicurato che il Comune intende riattivarle. Sullo sfondo, resta il lavoro della Polizia Municipale, che, nonostante l’impegno di controllare le aree cani, soffre di carenza d’organico e deve bilanciare il decoro urbano con altri compiti legati alla sicurezza.
Tra “pet therapy” come stimolo positivo e “ricordini” lasciati per strada, la città cerca un equilibrio tra l’amore per i cani e la necessità di un ambiente pulito e vivibile. Le soluzioni, dal DNA alle campagne educative, sono sul tavolo: vediamo se l’amministrazione avrà la volontà di tradurle in azioni concrete.
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