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Blue Ghost in rotta verso la Luna: a bordo anche il primo strumento italiano

La missione rientra nel programma NASA CLPS e testerà nuove tecnologie per la navigazione spaziale

Blue Ghost verso la Luna

Blue Ghost verso la Luna: a bordo anche il primo strumento italiano

Dopo due mesi di viaggio e tre settimane in orbita lunare, il lander Blue Ghost dell’azienda statunitense FireFly Aerospace si prepara a compiere il tentativo di allunaggio previsto per domenica 2 marzo alle 9:34 ora italiana.

Nelle ultime ore, il veicolo ha già regalato un video mozzafiato della faccia nascosta della Luna, ripreso da soli 100 chilometri di distanza, un’anticipazione di ciò che potrebbe essere una missione storica. A bordo, infatti, c’è anche un pezzo di tecnologia italiana: il ricevitore Lugre (Lunar GNSS Receiver Experiment), sviluppato in collaborazione tra Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e NASA, con l’obiettivo di testare la fattibilità dell’uso dei segnali del sistema globale GNSS per la navigazione, il posizionamento e la sincronizzazione sulla superficie lunare.

Il sito di atterraggio è situato sulla faccia visibile della Luna, in un’area chiamata Mare Crisium, un grande bacino da impatto. La missione rientra nel programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA, pensato per coinvolgere aziende private nella raccolta di dati e nella sperimentazione di tecnologie che saranno cruciali per le future missioni umane del programma Artemis.

A bordo di Blue Ghost ci sono in totale dieci strumenti scientifici e tecnologici, tra cui Lugre, che si uniranno alla raccolta di dati nel sito dell’allunaggio. La discesa inizierà alle 8:30 ora italiana di domenica e sarà seguita non solo dai centri di controllo della NASA, ma anche da Qascom a Bassano del Grappa e dal Politecnico di Torino, partner chiave nello sviluppo del sistema di ricezione. L’allunaggio avverrà con una caduta libera controllata dai propulsori, un processo che durerà circa 63 minuti.

Una volta toccata la superficie lunare, il lander rimarrà operativo per un giorno lunare intero, ovvero 14 giorni terrestri, durante i quali raccoglierà dati scientifici e avrà l’opportunità di catturare un’eclissi di Sole, causata dal passaggio della Terra davanti al disco solare, e un tramonto lunare.

Il ricevitore Lugre verrà acceso circa tre ore dopo l’allunaggio. Prima di entrare in funzione, la sua antenna – montata sul ponte superiore di Blue Ghost – sarà sollevata dal braccio automatico Gimbal, che la orienterà con precisione verso la Terra nel cielo lunare. Durante tutta la missione, l’antenna seguirà il lento movimento terrestre per captare i debolissimi segnali provenienti dalle costellazioni di satelliti GPS e Galileo, un passo fondamentale per testare la navigazione satellitare nello spazio profondo.

Blue Ghost è uno dei tre lander privati che nei prossimi giorni tenteranno di raggiungere la superficie lunare. In viaggio verso il nostro satellite c’è anche Athena, dell’azienda texana Intuitive Machines, il cui allunaggio è previsto per il 6 marzo. A seguire, il lander giapponese Resilience, sviluppato da ispace, entrerà in orbita lunare tra fine maggio e inizio giugno.

Questi veicoli rappresentano una nuova era per l’esplorazione lunare, in cui la collaborazione tra enti spaziali pubblici e aziende private gioca un ruolo chiave nella costruzione di future basi lunari e nello sviluppo di tecnologie per la navigazione nello spazio. Se tutto andrà secondo i piani, Blue Ghost potrebbe diventare un punto di riferimento per le missioni del futuro, con Lugre a dimostrare che la tecnologia italiana può contribuire alla conquista della Luna e oltre.

Il sito di atterraggio è situato sulla faccia visibile della Luna, in un’area chiamata Mare Crisium, un grande bacino da impatto

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