Con l’arrivo di marzo è tempo di bilanci per il turismo, uno dei settori più vitali e resilienti dell’economia italiana. Mentre ci si prepara ai megaponti di primavera, che potrebbero concatenarsi con la Pasqua e muovere 1 italiano su 4 (secondo le previsioni di Udicon), iniziano a delinearsi i risultati del cosiddetto turismo “bianco” e di quello legato al Carnevale.
Secondo il rapporto realizzato da Tecnè per Federalberghi, il primo trimestre del 2025 presenta un bilancio positivo in linea con le attese: la montagna e la sua neve hanno accolto 8,2 milioni di italiani, che hanno scelto o sceglieranno di trascorrere vacanze tra Alpi e Appennini. Un giro d’affari di 5,8 miliardi di euro conferma che l’Italia resta la meta preferita (solo il 3,9% ha optato per una settimana bianca all’estero).
Nel dettaglio, 5,9 milioni di persone hanno fatto almeno una settimana bianca e, tra queste, ben 600mila hanno scelto di aggiungere uno o più fine settimana sulla neve. Allo stesso tempo, 2,3 milioni di italiani si sono orientati unicamente su località sciistiche per il weekend. In totale, le stime parlano di 12 milioni di arrivi sulle piste da sci nel corso dei primi tre mesi dell’anno, considerando anche chi ha deciso di tornare più volte nel corso della stagione.
La montagna invernale si conferma meta prediletta dalle famiglie: il 37% dei vacanzieri è accompagnato da uno o due minori di 18 anni. Tra coloro che hanno rinunciato alle vacanze sulla neve, il 54,4% lo ha fatto per mancanza di disponibilità economica e il 18% a causa dell’aumento del costo della vita. Per chi ha scelto la settimana bianca, le preferenze geografiche premiano l’Italia settentrionale (73,7%), seguita dal Centro-Sud (22,3%) e solo in minima parte dall’estero (3,9%). Le regioni più gettonate sono Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Lombardia e Veneto.
"Siamo soddisfatti del risultato – commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – nonostante la scarsità di grandi nevicate e l’incidenza del carovita sulle famiglie, senza dimenticare i lunghi ponti in arrivo dopo la Pasqua, che hanno spinto molti a posticipare la propria vacanza. La tenuta della stagione invernale sembra cosa fatta".
Più prudente la valutazione di Assoutenti, che sottolinea come quasi 1 milione di italiani abbia rinunciato alle vacanze sulla neve rispetto allo scorso anno, a causa degli "abnormi rincari" e in particolare delle tariffe degli skipass salite del 30% in tre anni. "Se confrontiamo i dati con il 2023, il calo risulta ancora più marcato, sfiorando i 4 milioni di presenze in meno".
Un quadro positivo emerge invece dai numeri del turismo di Carnevale, su cui si è concentrata l’analisi della Cna: il comparto, grazie anche al recupero delle tradizioni locali, vale quest’anno oltre 450 milioni di euro nel periodo compreso tra fine settimana, lunedì e martedì grasso (tra il 28 febbraio e il 4 marzo). A guidare la classifica resta Venezia, con il suo Carnevale dal fascino unico che attrae anche molti turisti stranieri. Al secondo posto si piazza Viareggio, celebre per i carri addobbati, mentre al terzo posto a pari merito troviamo Ivrea e Fano, due eventi storici divenuti simbolo di festa e coinvolgimento popolare.
Il settore turistico, insomma, pur tra luci e ombre, mostra ancora una volta la propria capacità di adattamento e la forza di un’industria su cui l’Italia continua a puntare, in attesa di capire se i megaponti primaverili confermeranno le previsioni di una stagione dai buoni risultati economici e di presenze.
