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28 Febbraio 2025 - 17:13
Maxi inchiesta sui dossieraggi illegali: sei imputati a processo (foto di repertorio)
Si è conclusa con sei rinvii a giudizio l’udienza preliminare della maxi inchiesta sui presunti dossieraggi illegali a Torino. Per la maggior parte dei 21 imputati è stata pronunciata una sentenza di proscioglimento, mentre il processo si aprirà ufficialmente il 29 gennaio 2026. Uno dei filoni dell’inchiesta coinvolgeva la Kerakoll, multinazionale dei prodotti per l’edilizia con sede a Sassuolo (Modena).
Durante una delle sessioni dell’udienza, il 23 gennaio scorso, la gup Manuela Accurso Tagano aveva dichiarato inutilizzabili molte delle chat e delle email acquisite nel corso delle indagini, limitando così il materiale probatorio a disposizione dell’accusa. Tra le persone rinviate a giudizio figurano Riccardo Ravera, 63 anni, carabiniere in congedo noto per aver fatto parte, con il nome in codice 'Arciere', della squadra che nel 1993 catturò Totò Riina, e Gabriele Pegoraro, 49 anni, ingegnere informatico, il cui nome compare anche in un’inchiesta simile condotta dalla Procura di Milano.
Tra gli assolti figura Davide Barbato, sovrintendente della Polizia di Stato, in passato componente della scorta del magistrato Andrea Padalino ai tempi in cui quest’ultimo operava come pm presso la Procura di Torino. Un altro protagonista della vicenda, Andrea Remotti, 58 anni, ex amministratore delegato di Kerakoll, ha chiesto e ottenuto la messa alla prova, evitando così il processo. Parte del fascicolo è stata stralciata e trasferita alle procure di Modena e Alessandria.
L’accusa è stata sostenuta dai pm Gianfranco Colace e Giovanni Caspani, che hanno portato avanti le indagini e l’iter giudiziario di una delle vicende più complesse degli ultimi anni in materia di protezione dei dati e privacy.
Per la maggior parte dei 21 imputati è stata pronunciata una sentenza di proscioglimento, mentre il processo si aprirà ufficialmente il 29 gennaio 2026
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