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28 Febbraio 2025 - 13:40
Disagi sulla linea Chieri-Rivarolo: il consigliere Avetta denuncia: "Si sta cancellando il diritto alla mobilità"
Ancora una volta, i pendolari e gli studenti della linea ferroviaria metropolitana Sfm1 Chieri-Torino-Rivarolo si trovano ad affrontare una situazione insostenibile. Treni cancellati, sovraffollamento pericoloso e proteste che sfociano in tensioni sempre più accese: il sistema ferroviario del Piemonte sembra al collasso, mentre le istituzioni regionali chiedono interventi immediati.
L’ennesimo episodio si è verificato mercoledì mattina, quando il treno delle 7:20 da Chieri è stato soppresso a causa di un guasto tecnico, costringendo i passeggeri ad accalcarsi sul convoglio successivo delle 7:50. Il sovraffollamento ha raggiunto livelli critici e il capotreno, nel tentativo di gestire la situazione, ha fatto scendere gli studenti per dare priorità ai lavoratori, scatenando il malcontento tra i passeggeri. La tensione è salita al punto che poco prima delle 8:00 sono dovuti intervenire i carabinieri per sedare la protesta.
Un caso isolato? Tutt’altro. Anche giovedì 29 febbraio il treno delle 7:20 è stato nuovamente cancellato, con partenza spostata a Trofarello. La soppressione continua di treni essenziali sta trasformando la tratta in un’odissea quotidiana per chi la percorre per motivi di studio e lavoro. Il consigliere regionale Alberto Avetta (PD) ha presentato un’interrogazione ufficiale, chiedendo alla Regione Piemonte di pretendere da Trenitalia interventi urgenti e risolutivi. «Il diritto alla mobilità è sancito dalla Costituzione – ha dichiarato Avetta – ma chi oggi utilizza la Sfm1 lo vede negato sistematicamente».
Problemi sulla tratta Chieri-Torino-Rivarolo
Il problema è strutturale. La Sfm1 Chieri-Torino-Rivarolo è una linea ferroviaria su cui ritardi e cancellazioni sono all’ordine del giorno, a causa di un’infrastruttura obsoleta che non regge la domanda. Il tratto tra Chieri e Trofarello è ancora a binario unico, un’anomalia che rende impossibile una gestione efficiente del traffico ferroviario. A questo si aggiunge un paradosso: mentre il servizio peggiora, i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti continuano ad aumentare, aggravando il senso di frustrazione tra i passeggeri.
Di fronte alle critiche, Trenitalia ha provato a giustificarsi, sostenendo che la presenza della scolaresca a bordo del treno delle 7:50 non era stata segnalata preventivamente, come previsto dalle regole per i gruppi numerosi. Una difesa che molti hanno giudicato ridicola e inaccettabile, perché non giustifica la cancellazione di corse essenziali per i pendolari.
Intanto, i disagi continuano e i pendolari si trovano di fronte a un dilemma senza via d’uscita: rassegnarsi ai continui ritardi o sperare che le istituzioni facciano pressione per un cambio di rotta. Ma quanto ancora si dovrà aspettare prima che qualcuno si assuma la responsabilità di garantire un servizio dignitoso?
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