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27 Febbraio 2025 - 19:45
Alessandro Lajolo
Un nuovo capitolo si apre per Ca’ Veja, la storica struttura comunale che da anni versa in una situazione di semi-abbandono. Il Comune ha deciso di rompere con Atc, avanzando a dicembre 2024 la richiesta di scioglimento della convenzione con l’ente, con l'obiettivo di risparmiare 40mila euro all’anno e ripensare gli spazi dell’edificio in una logica più funzionale alla comunità.
Nel frattempo, sono partiti gli interventi di riqualificazione, a partire dal rifacimento del tetto, reso necessario da anni di problemi strutturali. I lavori sono iniziati l’11 febbraio e prevedono la sostituzione della copertura con un nuovo manto coibentato e certificato in lamiera grecata anodizzata, trattato con una finitura brunita per garantirne maggiore resistenza e durata nel tempo. L’investimento complessivo è di 103mila euro, finanziato grazie a tre diverse fonti: 20mila euro provengono da un indennizzo assicurativo per i danni causati dalla burrasca del 30 giugno 2024, 40mila euro arrivano da un contributo regionale destinato alla manutenzione delle strutture cedute in gestione, mentre i restanti 50mila euro sono stati stanziati direttamente dal Comune.
Una vecchia intervista
La storia di Ca’ Veja è legata a un progetto di accoglienza sociale che, con il passare degli anni, ha perso la sua funzione originaria. L’edificio era stato acquistato dal Comune alla fine degli anni ’90, grazie anche a un lascito testamentario delle benefattrici Borla e Gajta, due donne che avevano pensato a una struttura dedicata agli anziani soli delle borgate, per evitare che rimanessero isolati a causa dello spopolamento. Un’idea ambiziosa, che avrebbe dovuto garantire un presidio sociale importante per la popolazione più fragile. Tuttavia, nel corso degli anni, le cose sono andate diversamente. La struttura è rimasta pressoché inutilizzata, mentre i costi di gestione, sostenuti attraverso la convenzione con Atc, hanno continuato a pesare sulle casse comunali senza che l’edificio venisse realmente sfruttato per la sua funzione originale. Da qui la decisione dell’Amministrazione di riprendersi la gestione diretta dell’immobile, mettendo fine all’accordo con Atc e cercando una nuova destinazione d’uso per Ca’ Veja.
L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Lajolo immagina per Ca’ Veja un ruolo diverso, più in linea con le esigenze attuali della cittadinanza. Tra le ipotesi più concrete c’è la creazione di spazi comunitari, che potrebbero ospitare l’ampliamento della biblioteca, offrire una sede stabile per le associazioni del territorio, e diventare un punto di riferimento per iniziative culturali e sociali. Non solo. Si fa largo anche un’altra possibilità: una destinazione parziale per soggiorni brevi. L’idea è quella di affidare una parte dell’edificio a una società che possa gestire un’attività di accoglienza per turisti o lavoratori temporanei, un settore che a Rocca risulta ancora poco sviluppato. Una soluzione che permetterebbe di dare nuova vita alla struttura, generando un indotto economico per il paese, senza tradire del tutto lo spirito del lascito originale delle benefattrici.
Il Comune insiste sulla necessità di reinterpretare la funzione di Ca’ Veja in chiave moderna, adattandola alle dinamiche di un territorio che, rispetto a trent’anni fa, ha visto cambiare profondamente le proprie esigenze sociali. L’idea di un edificio per anziani soli, pensata in un contesto in cui lo spopolamento delle borgate era una realtà diffusa, oggi appare meno attuale, visto che molte di quelle situazioni si sono ridotte o sono state affrontate con altri strumenti. Da qui la volontà di mantenere vivo il progetto originario, ma con una declinazione più sostenibile e utile alla comunità attuale.
Ora la sfida sarà riuscire a far decollare il nuovo progetto. Il primo passo è stato quello di avviare i lavori di riqualificazione, per evitare che la struttura continui a deteriorarsi. La seconda fase sarà quella di definire con precisione il piano di utilizzo degli spazi e individuare eventuali partner per la gestione di alcune attività. Il taglio della convenzione con Atc segna un punto di svolta per Ca’ Veja: il Comune si assume piena responsabilità sulla gestione e sul futuro della struttura, con l’obiettivo dichiarato di trasformarla da edificio in declino a centro di aggregazione per la comunità. Una scelta che potrebbe rivelarsi vincente, a patto che si riescano a trovare le risorse e le idee giuste per renderla concretamente fruibile.
Insomma, dopo anni di incertezza, Ca’ Veja è pronta a cambiare pelle. Il cantiere è partito, il Comune ha scelto la strada della gestione diretta e ora si tratta di trasformare le intenzioni in risultati concreti.
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