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26 Febbraio 2025 - 15:48
Pietro di Costigliole
Nessuna perizia psichiatrica per Pietro Costanzia di Costigliole, il giovane appartenente a una nobile famiglia piemontese, coinvolto nel caso del ventitreenne ferito a colpi di machete nel 2023 a Torino. La decisione è stata presa dal gup, che ha respinto la richiesta della difesa, non ritenendo sufficienti i documenti presentati, provenienti dalla Spagna, dove il giovane aveva vissuto e nei quali si evidenziavano disturbi caratteriali probabilmente legati all'uso di droghe.
Il caso, che ha scosso l'opinione pubblica per la sua violenza e ferocia, vede una dozzina di imputati, accusati a vario titolo di lesioni gravi e concorso in aggressione. Quattro di loro, tra cui lo stesso Pietro Costanzia di Costigliole, hanno optato per il rito abbreviato, una scelta che permette di ottenere una riduzione della pena in caso di condanna. Gli altri hanno avanzato richieste di patteggiamento, sperando in pene meno severe. La pena più alta, secondo quanto emerso dall'udienza preliminare, sarebbe di tre anni e quattro mesi, segno di una valutazione attenta della gravità dell'episodio. Uno degli imputati ha invece ottenuto la messa alla prova, una misura alternativa che, se portata a termine con esito positivo, potrebbe condurre all'estinzione del reato.
La decisione del gup di negare la perizia psichiatrica sottolinea la gravità dei fatti contestati e limita le possibilità di attenuanti per l'imputato. Il mancato riconoscimento di eventuali disturbi mentali implica che il giovane dovrà affrontare il processo senza alcuna riduzione di responsabilità. Il procedimento proseguirà con le richieste di rito abbreviato e patteggiamento, mentre le parti civili si preparano a costituirsi nel processo per ottenere eventuali risarcimenti per i danni subiti dalla vittima. Questa decisione segna un nuovo passo in questa complessa vicenda giudiziaria, che continua a tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica.
Nessuna perizia psichiatrica per Pietro Costanzia di Costigliole, il giovane appartenente a una nobile famiglia piemontese, coinvolto nel caso del ventitreenne ferito a colpi di machete nel 2023 a Torino
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