Cerca

Cronaca

Aggressione con machete, undici persone indagate per l'agguato in strada ad un ragazzo

La Procura di Torino chiude le indagini per il ferimento di 23enne

L'agguato avvenne in strada a Torino a colpi di machete

L'agguato avvenne in strada a Torino a colpi di machete

C'è chi li avrebbe aiutati nella fuga dopo il ferimento. Chi si sarebbe registrato lasciando nell'hotel il proprio nome poi usato dall'amico per nascondersi dalla polizia. Amici, parenti ed ex fidanzate: sono undici le persone indagate dalla procura di Torino che ha chiuso le indagini sul ferimento di Oreste Borelli, il giovane di 23 anni colpito con un machete in strada il 18 marzo scorso, in via Panizza, nel quartiere di Mirafiori, a cui venne successivamente amputata la gamba sinistra.

Tra i nomi degli indagati c'è anche quello della vittima, e non solo del conte Pietro e del fratello Rocco di Costanzia di Costigliole, 23 e 22 anni, accusati dai pubblici ministeri Mario Bendoni e Davide Pretti di tentato omicidio. Borelli infatti è accusato di spaccio di stupefacenti.

Ma dentro il fascicolo c'è anche il padre di Pietro e Rocco, Carlo Junior, 63 anni, accusato di aver falsificato un documento per consentire a una ragazza spagnola di vedere i figli in carcere. Anche lei è finita nel registro degli indagati perché tentò di introdurre in prigione un telefono cellulare.

Gli altri sotto accusa sono quattro amici di Rocco e Pietro e un familiare dei due.

Pietro Costanzia di Costigliole

I capi di imputazione complessivamente sono 17.

Il movente del ferimento sarebbe da ricercare nelle attenzioni che la vittima avrebbe manifestato nei confronti della fidanzata di Pietro.

Quel 18 marzo i due giovani di origine nobile arrivarono in via Panizza a bordo di uno scooter: colpirono il rivale, e poi fuggirono. Dall'inchiesta della squadra mobile è emerso che sul posto c'erano due amici di Pietro Costanzia di Costigliole che avevano il compito di attirare Oreste nella trappola e di fare da 'palo' durante l'aggressione. Pochi giorni dopo il ferimento Pietro, con la fidanzata, venne fermato in un albergo, dove si sarebbero nascosti, registrandosi con i documenti di altre due persone, che ora sono indagate per favoreggiamento personale.

Nella camera dell'hotel la polizia aveva trovato cocaina, hashish e metamfetamina. Droga pronta a essere spacciata. Secondo gli inquirenti Costanzia di Costigliole era pronto a scappare all'estero. Il conte Pietro è inoltre accusato di un'altra aggressione avvenuta in precedenza, nel mese di gennaio.

La vittima un altro suo coetaneo, picchiato con una spranga di ferro e rapinato del cellulare, a Nichelino, alle porte di Torino, sempre per questioni legate a presunti interessi verso la fidanzata del nobile.

Altra violenza pregressa è emersa dalle indagini arrivate fino in Spagna, dove i due fratelli hanno vissuto fino all'agosto 2023. L'ex fidanzata di Pietro, oggi indagata per il telefonino, fece denuncia a Madrid perché ci fu il tentativo di intossicarla in un appartamento con del gas. Poi la ragazza ritirò la querela.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori