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Ambiente
26 Febbraio 2025 - 00:41
Ieri sera, il Consiglio comunale di Ciriè ha discusso una variazione di bilancio che ha portato alla sospensione delle misure adottate per prevenire le zanzare. La decisione è stata motivata dalla necessità di spostare i fondi “verso altri capitoli della stessa classificazione ambientale”, ma ha suscitato forti critiche da parte del consigliere Francesco Simone Silvestro, che ha sollevato il problema della salute pubblica.
Secondo Silvestro, questa scelta è "non condivisibile" e rappresenta una responsabilità diretta dell’amministrazione. Il consigliere ha sottolineato come le zanzare possano essere portatrici di malattie a cui la popolazione non è abituata, soprattutto in considerazione del cambiamento climatico e della presenza di specie non indigene.
“Il comune sta cercando di risparmiare su qualche spesa, legittimo, ma non credo che sia la scelta migliore” ha commentato il consigliere, che continua incalzando: “quanto abbiamo speso in luminarie a dicembre? Scelte! Ognuno si dà le proprie priorità. C’è stata una sottovalutazione da parte dell’amministrazione rispetto alla cassa. Si cerca di risparmiare un po’ dopo aver speso troppo”.
Di fronte a questa osservazione, la giunta comunale ha confermato la sospensione delle misure giustificandola con i costi elevati del servizio. L'assessora Barbara Re ha spiegato che il comune aderisce da diversi anni alla lotta contro le zanzare, ma che i costi sono "onerosi" e che le misure adottate finora non hanno dato risultati positivi.
La sindaca Loredana Devietti ha precisato che l’inefficacia delle strategie utilizzate è causata da diversi fattori, tra cui il cambiamento climatico. Per questo motivo, l'amministrazione ha deciso di sospendere l'adesione al servizio e di cercare nuove sperimentazioni insieme alla Regione Piemonte.
Inoltre, l'assessora Re ha assicurato che il comune continuerà a fare una campagna di informazione sulla prevenzione delle zanzare, soprattutto sensibilizzando i privati cittadini sulla necessità di evitare i ristagni d'acqua nelle proprietà private, che rappresentano la causa principale della proliferazione di questo insetto.
A questo punto, la sindaca ha aggiunto che “nei centri urbani si richiede si adottare delle misure di prevenzione, ma la questione è anche quella di sensibilizzare i privati. Tant’è che la Regione mette a disposizione un numero verde perché all’interno dei giardini privati si possono creare pozze d’acqua e quindi particolare proliferazione” e conclude: “cercheremo di ripristinare le risorse e intervenire con metodi più efficaci”.
L'amministrazione comunale si è quindi impegnata a cercare nuove soluzioni e a sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione, ma resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a contrastare efficacemente il problema.
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