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Da raccolta sfalci a paludi: San Giovanni risolve, Bellavista resta al palo

Mentre a San Giovanni partono i lavori per una nuova area di deposito sfalci, Bellavista attende soluzioni tra rifiuti abbandonati e acqua stagnante. La denuncia della consigliera Bolzanello e le proposte ancora in sospeso

Elisa Bolzanello

Elisa Bolzanello

Un po’ di pioggia, il caldo rovente, poi ancora pioggia e di nuovo caldo. Questi gli ingredienti che negli anni hanno trasformato le aree di raccolta sfalci di San Giovanni e Bellavista in vere e proprie paludi maleodoranti, terreno ideale per la proliferazione di zanzare.

A segnalare il disagio all’amministrazione comunale erano stati alcuni cittadini esasperati, spingendo la consigliera comunale Annalisa Bolzanello del Partito Democratico a intervenire. Armata di macchina fotografica, Bolzanello aveva documentato la situazione e successivamente aveva presentato un’interpellanza alla giunta, firmata anche dai gruppi consiliari Viviamo Ivrea e Laboratorio Civico.

"Si tratta di aree dedicate alla raccolta degli sfalci derivanti dall’accurata e puntuale manutenzione svolta dai volontari", aveva spiegato Bolzanello, ricordando i patti di collaborazione attivi con l’Associazione Bellavista Viva e l’Associazione Sportiva San Giovanni.

C’è una novità: l’Amministrazione comunale ha deciso di realizzare una nuova area di deposito sfalci nel quartiere San Giovanni. Con la determinazione n. 1083 del 17 dicembre 2024, i lavori sono stati affidati direttamente all’impresa Edil Alpi SAS di Laurenzio Claudio, con sede a Settimo Vittone, per un importo complessivo di 14.765,66 euro.

Il progetto prevede infrastrutture moderne per la raccolta e il deposito dei residui vegetali, con interventi che mirano a migliorare la gestione degli sfalci urbani. Inoltre, verrà spostata la fermata degli autobus di via Friuli verso l’incrocio con via Don Mosetto, operazione che includerà il ripristino della pavimentazione e la costruzione di nuovi plinti.

Per la cronaca Annalisa Bolzanello, nel suo intervento, aveva ipotizzato soluzioni per regolamentare le due aree: la costruzione di un muro di cinta o una rete alta almeno due metri su tre lati per delimitare la zona e impedire l’abbandono incontrollato di rifiuti, insieme alla necessità di evitare raccolte di acqua stagnante. La consigliera aveva proposto di garantire una pendenza al terreno o, meglio ancora, di impermeabilizzarlo.

"Si deve impedire a chi non è autorizzato di scaricare rifiuti, spesso anche non consoni", aveva ribadito Bolzanello, suggerendo l’installazione di sistemi di videosorveglianza. Tra le altre proposte, anche un accordo con SCS per una raccolta puntuale ed efficiente degli sfalci, con cadenza settimanale.

Bellavista

Area sfalci Bellavista

Se a San Giovanni il problema pare essersi risolto, Bellavista resta in attesa. L’attuale area non è adeguata, come sottolineato dall’assessore Massimo Fresc in consiglio comunale: "Il fondo non è impermeabilizzato ed è per questo che l’acqua ristagna".

Quando Fresc aveva visitato l’area, aveva trovato una situazione drammatica: "C’erano almeno tre campi di pallavolo pieni di sfalci. Questo non è igienico e ostacola il lavoro degli addetti di SCS, che però non intervengono tempestivamente. La pulizia non è stata completata perché nella parte centrale non si riesce ad accedere".

Tra gli obiettivi dell’assessore, c’è la delimitazione delle aree e il posizionamento di segnaletica informativa per impedire l’accesso ai non autorizzati. Ma per ora, la questione resta aperta...

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