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Napule è... l'incredibile vicenda delle canavesane Cristina e Alessandra

Un viaggio ai mercatini di Natale nel capoluogo campano si trasforma in un incubo per le due donne

Cristina Peinetti ed Alessandra Prina

Cristina Peinetti ed Alessandra Prina

Quella di Cristina Peinetti ed Alessandra Prina un’amicizia di lungo corso. Ha messo radici a Scuola quando entrambe frequentavano negli anni  80  la Scuola Media dalle suore all’’Istituto Federico Albert di Lanzo Torinese.  Anni di studio, di frequentazione, di vicinanza , di condivisione giovanile , di crescita nella consapevolezza del voler diventare grandi, di sentirsi parte di una comunità dove poter sviluppare  progetti ed  attitudini personali.  

Anni di lavoro, di percorsi comuni, di cammino a volte con talune difficoltà. Ma sempre insieme anche in quella serata dello scorso mese di novembre, dello corso anno 2024, davanti ad una pizza. Il clima profumava di quelle feste del Natale che da tempo immemore iniziano a diffondersi  quando negli angoli strategici delle strade fanno la loro comparizione i caldarrostai, il cielo sembra promettere neve e qualche vetrina di negozio si accende di luci.

La pizza nei piatti era a metà quando la gita a Napoli  era già cosa fatta: due giorni in prossimità del Natale,  nella città turbina di allegria, magia, bellezza che nelle vie, nei vicoli, nelle piazze accoglie le migliaia di turisti da tutto il mondo, con uno schietto ed  ineguagliabile “benvenuto!” Un fine settimana intenso quello programmato, ricco di curiosità da soddisfare, di energie da disperdere tra  orari da rispettare, attese da comprendere, scarpe comode e l’appoggio di qualche buon santo.

Da non perdere:  la visita alle botteghe artigiane dei presepi di via San Gregorio Armeno,  al Museo Cappella Sansevero per vedere il Cristo Velato del Sanmartino,  al Teatro San Carlo, a Piazza del Plebiscito, al Palazzo Reale, alla Napoli sotterranea ,al Maschio Angioino,   e ai negozi e rivendite delle eccellenti proposte gastronomiche,  comprese le  sfogliatelle  da portare a casa a familiari ed amici.

La partenza il 9 dicembre da Porta Susa a Torino alle 6.10, l’arrivo a Napoli lascia alle giovani amiche,  il tempo di una visita  al centro storico, ai presepi di San Gregorio Armeno,  al Cristo Velato  ed all’assaggio nei luoghi di ristoro più rinomati, di alcune golose prelibatezze.  Il B&B  è in piazza Garibaldi non lontano dal ristorante che Cristina e Alessandra scelgono per la cena nelle vicinanze di Porta Capuana.  Una serata piacevole,  di chiacchiere ed impressioni , dove la città partenopea  a giudizio delle due amiche non  racconta bugie: non si trucca,  non si è rifatta, gli anni li porta bene, ed ha un senso dell’accoglienza davvero straordinario.

Uscite dal ristorante Cristina e Alessandra vengono investite da una macchina di piccola cilindrata guidata da una signora. Seguono momenti di panico, terrore, incredulità, dolore e sofferenza. La signora si offre di accompagnarle nel vicino Ospedale Nuovo Pellegrini  dove  a Cristina ed Alessandra vengono prestati i primi accurati  ed approfonditi soccorsi.

Per entrambe affrontare  la prognosi  vengono richieste: un grande autocontrollo emotivo, uno smarcato congedo dalle emozioni, un non coinvolgimento sul farsi travolgere e dominare dall’ansia. E il  fornirsi di una utile quanto essenziale  app  per la traduzione simultanea  di  termini quali  “fratture, fratture scomposte, schiacciamenti, contusioni, traumi, interventi , protesi” .

La decisione è immediata e concorde:  tornare subito a casa.  Cristina a Lanzo Torinese dal compagno e dai suoi familiari a Monasterolo (TO), Alessandra a San Francesco al Campo (TO)  da suo marito, suo figlio e dai suoi parenti. Lasciato il nosocomio,  poche e concitate le ore di sonno nel B&B che raggiungono in taxi.  Il treno per il capoluogo piemontese è alle 5.15 del 10 dicembre e a Porta Susa  ad attenderle , allertata dai loro cari, una ambulanza che le porterà  al Presidio Ospedaliero C.T.O. Centro Traumatologico Ortopedico di Torino. Qui viene loro confermato quanto già detto dai colleghi napoletani.

Da quel momento un lungo periodo di cure, di frequentazione di luoghi di cura, controlli, visite , medicinali. Un  tempo difficile che si concluderà forse a Primavera.

 

Cristina e Alessandra raccontano: "I rituali  medici ai malanni causati dall’incidente accompagnano le nostre giornate. Sono puntuali, attivi, complici  del nostro desiderio di ritornare quelle che eravamo fino a pochi mesi fa. Quasi una compagnia il mal di testa, quello alla schiena, agli arti, la spossatezza, il dolore , la tristezza inevitabile come la neve d’inverno in montagna. Poi,  la fisioterapia che puntualmente serve a ricordaci che al lavoro abbiamo lasciato un vuoto che deve essere colmato. Dal 9 dicembre 2024 ringraziamo comunque di essere qui a brontolare e lamentare affanni".

-Napoli e un Natale da ricordare

“Napule è mille culure”  si legge nei cartelli a forma di cuore  che nel fitto intreccio di vicoli dei quartieri spagnoli accolgono i turisti. Non mentono: Napoli è davvero così: colori, voci e canzoni. Un popolo con il cuore in mano! Certamente avremmo voluto tornare a casa con un bagaglio di ricordi felici, souvenir, sfogliatelle e babà. Ma è sicuro che torneremo a Napoli il prossimo Natale! E perché no? Anche prima. Riacquistate  le forze, prenderemo il treno, scenderemo a Napoli centrale e torneremo all’Antica Porta della Città a ridosso dell’omonimo castello Capuano, nel cuore del quartiere latino. Da questo monumentale Arco di marmo bianco  che collegava il centro della città con le zone periferiche, ricco di storia e di leggende, riprenderemo la nostra visita, alla città. Nel  periodo di scuola fu meta per la nostra classe di una gita scolastica, a cui non potemmo partecipare".

Cristina ed Alessandra parlano di quell'amicizia che ha attraversato i decenni: "Ci unisce quel “Filo Rosso” invisibile , simbolo di quella connessione che ci lega. Sappiamo entrambe dei nostri indaffarati quotidiani ma ci siamo sempre per qualsiasi nostro bisogno o necessità. Ora più di sempre".

“Il vuoto farà il pieno” ha scritto qualcuno..

"Ciò che è accaduto ci ha fatto riflettere. Abbiamo la convinzione che il destino in questa occasione abbia scelto entrambe per fare  il suo corso , e  a distanza di tempo, la considerazione spontanea è quella che poteva andare sicuramente molto peggio. Convivere con questa certezza ci ha reso più forti e determinate sul percorso da affrontare in futuro. E sulle persone su cui contare".  

Non solo Napoli

"Nei nostri programmi benessere permettendo, una breve trasferta al mare e un viaggio con meta Parigi! Forti delle nostre recenti esperienze faremo grande attenzione alle “VOITURES” ! Promesso!".

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