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Campari in crisi: azioni dimezzate e licenziamenti in vista

Il colosso milanese affronta sfide in borsa e tagli al personale, nonostante un fatturato di 2,2 miliardi di euro

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Campari in crisi: azioni dimezzate e licenziamenti in vista

Il celebre marchio italiano Campari, noto per il suo iconico aperitivo rosso, sta attraversando un periodo di turbolenza finanziaria che ha sorpreso molti nel settore. Nonostante un fatturato impressionante di oltre 2,2 miliardi di euro e utili che sfiorano i 500 milioni di euro, il gruppo milanese, che vanta il suo maggiore polo produttivo a Novi Ligure, sta vivendo un momento difficile in borsa. Le azioni di Campari, infatti, hanno subito un drastico calo, dimezzandosi da 10,7 euro a circa 5,6 euro negli ultimi sei-sette mesi. Ma cosa sta succedendo esattamente?

La situazione a Piazza Affari è tutt'altro che rosea per Campari. Nella mattinata del 25 febbraio, il titolo veleggiava attorno ai 5,6 euro, con un calo dello 0,28%. Secondo l'analisi tecnica di Teleborsa, Campari si trova in una fase di rafforzamento, con una resistenza vista a 5,78 euro e un supporto immediato a 5,444 euro. Tuttavia, il trend ribassista degli ultimi mesi ha sollevato preoccupazioni tra gli azionisti, che si interrogano su quali misure siano necessarie per invertire la rotta e tornare a brindare ai successi del passato.

Non è bastato il cambio al vertice per risollevare le sorti del gruppo. Simon Hunt ha preso il timone come CEO, sostituendo Matteo Fantacchiotti, dimessosi a settembre dopo soli cinque mesi di attività. Tuttavia, il terzo trimestre ha visto una perdita di utile del 18%, in gran parte attribuita alla crisi del mercato americano. Inoltre, l'introduzione in Italia delle nuove norme sulla guida in stato di ebbrezza potrebbe aver influito negativamente sulle vendite.

Campari in crisi



La parola d'ordine di Simon Hunt è "semplificazione", un eufemismo per indicare il contenimento dei costi. Secondo fonti ben informate, una delle prime mosse sarà il taglio di circa 500 dipendenti, pari al 10% della forza lavoro. Questa drastica misura sarà sufficiente per invertire la tendenza negativa? La risposta non è semplice, ma il taglio dei costi è spesso visto come un passo necessario per migliorare la redditività.

Nel tentativo di sostenere il valore delle azioni, Campari ha avviato un'operazione di buyback. Dal 17 al 21 febbraio 2025, la società ha acquistato complessivamente 10.647 azioni proprie al prezzo medio di 5,3395 euro per azione, per un controvalore di 56.849,66 euro. Questo programma di acquisto di azioni proprie prevede un massimo di 8.000.000 di azioni da acquistare, e al 21 febbraio ne sono state acquistate 2.545.627. Il buyback è spesso interpretato come un segnale di fiducia da parte della società nei confronti del proprio futuro, ma sarà sufficiente a rassicurare gli investitori?

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