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Distretti del commercio, seconda opportunità per i Comuni: fino a 330.000 euro di contributi

Intervista a Maria Luisa Coppa di Ascom Torino: "Non lasciamo indietro nessuno, il commercio locale deve ripartire”

Maria Luisa Coppa

Maria Luisa Coppa (Ascom)

Dopo il primo bando del 2020, che aveva visto tra i vincitori anche i Comuni di Chivasso, Ivrea e Settimo, nell’ottobre del 2024 la Regione Piemonte ha lanciato una seconda opportunità: questa volta, i Comuni che non avevano partecipato al primo bando hanno potuto candidarsi per creare un proprio distretto del commercio, sia in forma singola che associata, ottenendo un contributo finanziario per sostenere il commercio locale. A dicembre, la Regione ha pubblicato l’elenco dei vincitori. Tra i Comuni della zona figurano anche Caluso e Foglizzo, che in questi giorni stanno illustrando ai cittadini i primi interventi da realizzare con i 52.000 euro iniziali, destinati a salire fino a 330.000 euro grazie ai rifinanziamenti previsti.

Per approfondire il ruolo dell’ASCOM Torino in questo processo, abbiamo intervistato Maria Luisa Coppa, presidente dell’associazione, che segue da vicino anche i Comuni del Chivassese attraverso la funzionaria Barbara Ferro.

Qual è stato il ruolo di ASCOM nella promozione e creazione dei distretti del commercio? ASCOM ha tenuto costantemente informati i propri soci sul procedimento in corso in Regione?

«Non solo i nostri associati, ma tutti i commercianti, la cittadinanza in generale, e gli amministratori locali. In questi anni attraverso i giornali abbiamo ampiamente pubblicizzato la novità dei DUC (Distretti urbani del commercio). E la proposta dei DUC è stata ben accolta dai Comuni. La desertificazione del commercio locale è pesante. La fila di vetrine chiuse e abbandonate preoccupa gli amministratori comunali»

Come siete riusciti a coinvolgere i commercianti?

«In molti Comuni siamo già ben presenti con un direttivo locale dell’associazione. Dove non eravamo presenti siamo riusciti a persuadere i commercianti a partecipare alla creazione del distretto»

E nei Comuni dove i commercianti sono restii ad associarsi?

«Noi non lasciamo indietro nessuno, proviamo e riproviamo. Ovviamente se qualche commerciante vuole chiudersi in negozio e non interagire… Ma noi non abbandoniamo nessuno e cercheremo di persuadere tutti che è utile partecipare alla formazione del distretto e alle azioni connesse»

Perché è così importante il ruolo dei commercianti?

«È importantissimo. I commercianti sanno di cosa c’è bisogno. Ti dicono: qui manca questa cosa, là manca quell’altra… Così si può lavorare con loro e con i Comuni»

È vero che al primo bando avevano partecipato prevalentemente i grandi Comuni? Abbiamo visto nel sito dell’ASCOM i video del 2022 nei quali gli amministratori di Chivasso, Ivrea, Settimo, Rivarolo, Ciriè… presentano il loro distretto: tutti Comuni di una certa dimensione.

«No, hanno partecipato anche Comuni più piccoli. Inoltre, col nuovo bando dell’ottobre 2024 si sono aggiunti altri Comuni minori: come il distretto che comprende Verolengo, Rondissone, Torrazza, Mazzè, Candia e Vische, e quello di dodici Comuni della Valchiusella. Il numero dei Comuni che hanno creato il loro “distretto del commercio” è in continuo aumento»

A quanto ammontano i contributi regionali?

«I Comuni vincitori del bando dell’ottobre 2024 ricevono una prima tranche di 52.000 euro, ai quali l’amministrazione deve aggiungere propri 13.000 euro. Ma con i successivi rifinanziamenti la cifra sale. Per fare un esempio: i Comuni che hanno vinto al primo bando, quello del 2020, hanno già ottenuto 330.000 euro ciascuno, e ora sono in attesa di un rifinanziamento dei loro distretti, cioè che la Regione eroghi loro ulteriori contributi»

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