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Castellamonte: il presidente Tarella presenta il futuro della RSA “Domenica Romana”

Il nuovo consiglio di amministrazione della RSA si è presentato alla stampa, facendo il punto sulla situazione attuale e sui progetti futuri

Castellamonte: il presidente Tarella presenta il futuro della RSA “Domenica Romana”

Castellamonte: il presidente Tarella presenta il futuro della RSA “Domenica Romana”

Su iniziativa dell’amministrazione comunale di Castellamonte, giovedì 20 febbraio il nuovo consiglio di amministrazione della RSA “Domenica Romana” si è presentato alla stampa, facendo il punto sulla situazione attuale e sui progetti futuri. 

“Si è insediato da un mese e mezzo – ha detto il sindaco Mazza - e sta lavorando attivamente dal primo momento. Era giusto presentarvelo e ringraziare i suoi componenti per la disponibilità ad assumere un incarico che – così è stabilito – viene svolto a titolo del tutto gratuito. Il <Domenica Romana> è un fiore all’occhiello per la città”.
Il presidente Paolo Tarella ha spiegato a quali principi si ispirerà il consiglio. “Ho coniato l’acronimo S.S.C.U. vale a dire Servizio, Serietà, Competenza, Umanità. Servizio perché questo dobbiamo offrire; Serietà perché, operando per un’istituzione pubblica, bisogna dimostrare di essere seri; Competenza perché ciascuno di noi deve mettere a disposizione le proprie conoscenze; Umanità in quanto non ci occupiamo di un prodotto ma di persone fragili. Non sono molto preparato su questo tema però sono circondato da persone (dagli OSS agli impiegati) che sanno cosa fare e che riescono a creare una certa serenità. Siamo ben visti, probabilmente perché facciamo il nostro dovere”.

La Casa di Riposo nacque nel 1917 per volontà di una famiglia abbiente e sensibile alle tematiche sociali ed era destinato a <Ricovero dei poveri vecchi> come accadeva all’epoca per questo tipo di strutture. Nel 1932 divenne Istituto e fu suddiviso in due sezioni: il Ricovero di Mendicità ed il Pensionato. Oggi le funzioni di una Residenza per Anziani sono molto mutate e – come ha sottolineato il neo-presidente Tarella“si tratta di una vera e propria azienda, con precise norme da rispettare e tutta una serie di nuove dinamiche di cui tener conto. Quello che auspico è una maggior sinergia con il Comune, un suo aiuto nei rapporti con i tanti enti con cui ci dobbiamo confrontare”. Rivolgendosi a Mazza ha concluso: “Ti disturberò qualche volta per un consiglio”.
“E’ vero– ha confermato il capogruppo di maggioranza Alessandro Musso – che non è più come un tempo: si faceva beneficenza, ora siete un’azienda. Non basta la buona volontà, sono necessarie anche le competenze e per questo è ancora più meritevole che abbiate accettato un impegno gravoso e a titolo completamente gratuito”.

Il neo-consigliere Giacomo Spiller (altresì presidente della Filarmonica “Francesca Romana”) - ha dichiarato: “Per me è un piacere e un onore essere stato indicato per quest’incarico pur non essendo un esperto. Da vent’anni sono legato alla famiglia Romana, sia pure ad un altro suo ramo, ed ho sempre sentito molto parlare di questa realtà: gli ospiti sono persone nate e vissute qui, che fanno parte della nostra comunità, ed è giusto accoglierle nel miglior modo possibile”.

Il sindaco ha ringraziato il precedente consiglio di amministrazione, presieduto da Danilo Sassoè Pugnetto, con il quale la collaborazione era stata buona, ed ha citato in particolare la pratica per la cessione al Comune dell’edificio in cui l’istituto ebbe sede dalla nascita al 1971, diventato col tempo una palla al piede: “Mi auguro che la dismissione venga portata avanti così potremo riqualificare la parte est della città, che ne ha assoluto bisogno. Al posto dell’edificio fatiscente potremo creare un parcheggio, accompagnato da un po’ di verde con qualche panchina e qualche gioco per i bimbi”.
“E’ una vita che perseguiamo quest’obiettivo… – ha ammesso Tarella - Ventitré anni fa ci eravamo quasi riusciti grazie a Giacomo Mascheroni; ci eravamo andati vicini con Pellegrinetti; Sassoè Pognetto si è mosso nella medesima direzione. Se ho un merito – piccolo - in questa vicenda, è quello di aver sfinito i responsabili della Regione, che erano contrari alla cessione: tutte le settimane tornavo alla carica”.

A questo punto l’assessore Bethaz gli ha suggerito: “Nell’acronimo bisognerebbe aggiungere la C di Costanza!”.

ll nuovo cda della casa di riposo Domenica Romana

QUANT’È DIFFICILE GESTIRE UNA STRUTTURA COME QUESTA!

Rispetto agli esordi, resta invariata la composizione del consiglio di amministrazione dell’Istituto “Domenica Romana”. È composto da 5 membri, quattro dei quali nominati dal Comune ed uno dai discendenti della famiglia Romana che, in occasione del recente rinnovo, hanno delegato al sindaco questa scelta.
Dal 1 gennaio sono pertanto entrati in carica Paolo Tarella (già vicepresidente nella passata gestione), Fulvia Morozzo, Carlo Dellarole, Alessandra Martini, Giacomo Spiller. Il presidente è Tarella, Fulvia Morozzo la sua vice.

“Gli ospiti - ci ha spiegato la vicepresidente - sono attualmente 87 rispetto ai 91 disponibili e c’è una lista d’attesa. Provengono principalmente da Castellamonte ma anche dai paesi limitrofi. La struttura ha 19 dipendenti diretti e due nuclei affidati a cooperative: sono infatti concessi in appalto i servizi infermieristici, quello di pulizia, la cucina. I pasti però vengono preparati all’interno della struttura e serviti freschi. I menù sono compilati sotto la supervisione dell’ASL: tutte le settimane è presente una dietologa. Operano nella struttura 4 infermieri ed un medico. La necessità di non alzare troppo le rette mantenendo nel contempo la qualità dei servizi è uno degli impegni maggiori: “Cerchiamo di contenere le spese con una gestione oculata delle risorse ma se riusciamo ad ottenere dei buoni risultati è grazie alla dedizione del personale: si possono anche prendere le migliori decisioni ma se poi non c’è chi le attua sul campo non serve a nulla”.

L’altro aspetto importante è la capacità di coordinare il lavoro, messo in luce da Tarella: “La forza è nello staff. Occorre una leadership di prestigio, che sappia fare sintesi. La parte burocratica è quella più complessa e più difficile da gestire, e il fatto che siamo sotto il controllo di tanti organismi differenti. Siamo sotto l’occhio dei NAS, che vengono regolarmente ad effettuare verifiche; l’ASL ci controlla e ci tira le orecchie; i Vigili del Fuoco impongono dei lavori, necessari per la sicurezza ma complessi e costosi, e non vogliono saperne se siamo o no in possesso dei soldi necessari”.
Da dove arrivano i fondi per tutti questi interventi? “Non dalle rette – precisano – quelle vengono utilizzate interamente per la gestione ordinaria. Le manutenzioni straordinarie le abbiamo sempre coperte grazie a lasciti ed eredità: finora sono bastati".

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