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Settimo torinese: una città infestata dalle cacche di cane

Marciapiedi e aiuole trasformati in bagni pubblici per i cani, cittadini esasperati e amministrazione immobile. Fratelli d’Italia presenta un’interpellanza: servono controlli, multe e il test del DNA per identificare i trasgressori. Ma dalla giunta Piastra, come sempre, solo silenzio

Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese

Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese

A Settimo Torinese sembra che il vero padrone delle strade non sia il cittadino, ma il suo cane.

O meglio, le sue deiezioni. Un fenomeno ben visibile a chiunque cammini per i marciapiedi della città, tra aiuole trasformate in vere e proprie trappole olfattive e marciapiedi disseminati di "ricordini" lasciati da proprietari evidentemente poco inclini al senso civico. Una situazione ormai insostenibile, tanto che Vincenzo Maiolino e Giorgio Carlo Zigiotto, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, hanno presentato un’interpellanza diretta alla giunta Piastra, chiedendo conto delle misure adottate – o meglio, non adottate – per contrastare questa piaga urbana.

"Molti cittadini ci hanno segnalato il degrado in cui versano diverse zone della città, con marciapiedi, aiuole e prati pubblici ridotti in condizioni inaccettabili. La situazione è particolarmente evidente nei mesi meno freddi e perfino nelle aree pedonali del centro", denunciano i consiglieri, sottolineando come il problema non sia solo estetico, ma anche igienico.

Enzo Maiolino

Enzo Maiolino

La domanda sorge spontanea: cosa sta facendo l’amministrazione per affrontare la questione?

Secondo i firmatari dell’interpellanza, le soluzioni ci sarebbero, ma sembrano rimanere sulla carta o, nella migliore delle ipotesi, applicate con scarsa efficacia. Si parla di campagne di sensibilizzazione, della diffusione di distributori di sacchetti per la raccolta delle deiezioni e di un maggior presidio del territorio da parte della Polizia Municipale.

Ma i risultati, a giudicare dallo stato delle strade, lasciano molto a desiderare.

Tra le richieste avanzate nell’interpellanza, spicca quella relativa al numero di multe effettivamente comminate negli ultimi tre anni a chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane.

Un dettaglio non da poco, visto che la deterrenza passa anche attraverso l’applicazione delle norme. Se i controlli sono un miraggio e le sanzioni una rarità, non c’è da stupirsi se la maleducazione regna sovrana. Ma il problema non è solo quello dei controlli. I consiglieri vogliono anche sapere quanti cani siano effettivamente registrati presso le famiglie residenti a Settimo Torinese. Perché se non c’è nemmeno un censimento preciso, come si può pensare di pianificare azioni efficaci?

Una proposta concreta avanzata da Fratelli d’Italia riguarda l’adozione del Test del DNA per identificare i proprietari irresponsabili.

Si tratta di un metodo già sperimentato in altre città, che prevede la profilazione genetica degli animali e il successivo confronto con i campioni di deiezioni non raccolte, permettendo così di individuare i trasgressori con certezza scientifica. Una soluzione innovativa, che potrebbe rappresentare un deterrente reale. Ma l’amministrazione ha mai preso seriamente in considerazione questa possibilità?

Maiolino e Zigiotto chiedono chiarezza anche su questo punto.

Insomma, il problema è chiaro, le possibili soluzioni anche. Ma dalla giunta Piastra, per ora, il silenzio regna sovrano, preoccupata com’è a deliberare "milioni" di euro alla Fondazione per promuovere la cultura in città... perché si sa, la priorità è fare bella figura nelle brochure patinate piuttosto che garantire un minimo di decoro urbano.

E così, mentre il Comune si dedica agli eventi culturali, i cittadini continueranno a camminare a zig-zag per evitare le “trappole” disseminate sui marciapiedi.

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