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Chi comanda a Vercelli

Gilardino umilia Scheda: presenta lui, fuori dal Municipio, la nuova assessora

Il commissario provinciale di Fratelli d’Italia ha deciso di sostituire, nella Giunta vercellese, Locca con Ennas. Il sindaco ne prenda atto

Gilardino umilia Scheda: presenta lui, fuori dal Municipio, la nuova assessora

Fratelli d'Italia a Vercelli: Gilardino, Ennas e Locca

VERCELLI. La composizione della Giunta comunale – in tutta Italia, Vercelli compresa – viene decisa dal sindaco, che sceglie e nomina le persone di sua fiducia a cui affidare le deleghe. Certo, essendo uomini di mondo sappiamo bene che la scelta avviene al termine di confronti con le forze politiche che compongono la maggioranza (così come, a livello nazionale, accade per la scelta dei ministri da parte del presidente del Consiglio), ma la cortesia istituzionale – oltre che la prassi – vuole che sia il sindaco, nella sede municipale, a comunicare le nomine e le eventuali revoche dei membri della sua Giunta. Così è stato, da sempre, a memoria d’uomo, anche a Vercelli.

Fino a ieri. Quando il commissario provinciale di Fratelli d’Italia, Davide Gilardino, ha convocato alcuni giornalisti nella sede del partito in corso Libertà per comunicare di aver deciso di sostituire un assessore all’interno della Giunta Scheda: Martina Locca, attuale titolare delle deleghe a istruzione, formazione, politiche giovanili e comunicazione, a fine mese rassegnerà le dimissioni; le subentrerà Maria Grazia Ennas, già sindaco di Stroppiana. Motivo? Locca deve lavorare full time per Gilardino, non ha più tempo di fare l’assessore. Ha infatti spiegato: «Ho dovuto fare un passo indietro per oggettive difficoltà a contemperare vari impegni. Sono portavoce di Gilardino da quando ha assunto la carica di Presidente della Provincia, e a questa si sono aggiunte quella al vertice di Anci Piemonte e di commissario di FdI. Per poter seguire adeguatamente Gilardino in tutte queste sue funzioni non ho più il tempo necessario per assolvere al mio mandato amministrativo in Giunta».

In un posto normale l’annuncio dell’avvicendamento in Giunta sarebbe stato dato in Municipio dal sindaco, eventualmente – e non necessariamente – affiancato dagli esponenti del partito. Ma siccome Vercelli non è un posto normale, il capo di Fratelli d’Italia con questa uscita fuori dal comune (in tutti i sensi) e in assenza del primo cittadino ha voluto sottolineare che, siccome il suo partito è «la forza trainante di questa Amministrazione», chi piazzare negli assessorati a Vercelli lo decide lui, e che prima vengono le sue esigenze personali – avere la portaborse Locca a sua disposizione a tempo pieno – e poi quelle della Giunta vercellese. Locca che, pur avendo in Giunta la delega alla comunicazione, probabilmente non si è nemmeno avveduta dell’irritualità di quanto avvenuto e della violazione del protocollo istituzionale. Quanto ai giornalisti vercellesi, sono talmente adusi alla proskỳnesis nei confronti del potente di turno che si guardano bene dall’alzare anche solo un sopracciglio.

Certo, Gilardino si è premurato di osservare che l’avvicendamento è stato concordato con il sindaco (e ci mancherebbe altro!), ma con la conferenza stampa nella sede del partito ha innanzitutto voluto rimarcare i rapporti di forza. E lui, in questo momento, essendo il leader locale di Fratelli d’Italia (il "pistolero" Emanuele Pozzolo è ormai ai margini, i vertici meloniani hanno cambiato cavallo), «partito che – ha sottolineato – in Consiglio comunale ha 11 membri su 32 e in Giunta ben quattro assessori», si sente l’uomo forte che decide per tutti: non solo in Provincia, di cui è presidente, ma anche al Municipio di Vercelli. E lo fa pesare.

Al povero Scheda non resta che prenderne atto: nato socialista e rimasto tale per mezzo secolo, per cogliere l’ultima occasione di fare il sindaco di Vercelli si è dovuto aggregare, ormai ottuagenario, a questa compagnia di destra. E quindi deve fare come dicono loro: nel cda di Asm ha dovuto nominare tre soggetti indicati dai partiti; in Giunta, in pochi mesi prima Gilardino gli ha imposto Locca e ora Ennas, due che non erano nemmeno candidate nelle liste a suo sostegno e che quindi i vercellesi non hanno eletto. Per conservare la poltrona non gli resta che abbozzare e trangugiare anche questa, fingendo che gli vada bene. Che fine ingloriosa.

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