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19 Febbraio 2025 - 19:30
Luca Rivoira, presidente del consiglio comunale di Settimo Torinese
C'era una volta Settimo Torinese, una cittadina alle porte di Torino, con i suoi problemi di viabilità, i cantieri infiniti, i trasporti pubblici da migliorare e le solite beghe amministrative. Poi, un giorno, arriva la rivelazione: Settimo non è più un comune della provincia piemontese, ma un avamposto dell'Europa unita, un faro di cooperazione internazionale, un laboratorio di civiltà sovranazionale. Lo dice Luca Rivoira, presidente del consiglio comunale, quindi deve essere vero.
L'intervento è riportato nell'opuscolo dei primi sei mesi di governo realizzato dal gruppo consigliare del PD: "GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO DI SETTIMO TORINESE 2024 - Interventi, riflessioni dei primi sei mesi di mandato."
Per rendere tutto più credibile, si comincia con un gesto rivoluzionario: agli eventi pubblici, accanto all'Inno di Mameli, si suona anche l'Inno alla Gioia. Altro che risolvere le buche o far funzionare i trasporti: il segreto del progresso sta nelle fanfare! D'altronde, che problema c'è? Basta suonare Beethoven e la città si trasforma magicamente in un modello di efficienza nord-europea.
Il Partito Democratico, che domina il consiglio comunale con una maggioranza schiacciante, si assume l'arduo compito di traghettare Settimo nel futuro. Ma attenzione, non un futuro qualsiasi: un futuro informato e formato! Infatti, il primo anno del nuovo consiglio comunale è stato dedicato a un'intensa attività di studio e approfondimento. Commissioni, visite tematiche, tour tra cantieri e infrastrutture strategiche... roba seria! Perché amministrare una città richiede preparazione, non basta limitarsi a capire di cosa si lamentano i cittadini.
E poi, la vera missione: riallacciare i rapporti con i gemellaggi internazionali. Perché non è importante se le strade sono dissestate, se i topi ballano, se gli alberi seccano, se i trasporti pubblici arrancano o se il degrado avanza in alcune zone della città: quello che conta è allargare gli orizzonti! Settimo deve dialogare con le "eccellenze europee", candidarsi a progetti finanziati dall'UE, entrare in quella dimensione internazionale che la renderà... cosa? Una piccola Bruxelles? Una Lussemburgo del Po? Un laboratorio di burocrazia all'avanguardia?
E non manca l'afflato epico: l'Europa come simbolo di pace e progresso, un baluardo contro i sovranisti e i populisti (che però, va detto, in Piemonte qualche consenso lo raccolgono).
L'obiettivo? Gli Stati Uniti d'Europa! E chi sarà in prima linea in questa battaglia storica? Ma ovviamente Settimo Torinese, che con il suo consiglio comunale può essere il modello per tutto il continente! Già ci si immagina i sindaci di Berlino, Parigi e Madrid prendere appunti sulle strategie di Rivoira e della sua squadra.
Alla fine, questa visione ci lascia una domanda: mentre si sventolano le bandiere europee e si organizzano visite tematiche, chi si occupa dei problemi concreti della città? Ma forse non c'è da preoccuparsi: basterà un bando europeo, un po' di retorica ben condita e, ovviamente, un inno suonato al momento giusto. La nuova Settimo, modello continentale, è servita!
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