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Perde il figlio di soli 9 anni, i colleghi di lavoro gli donano le loro ferie per solidarietà

Un gesto che arriva dal cuore dai colleghi di Dana Italia per sostenere Luca Cazzamani, papà colpito da una tragedia

Perde il figlio di soli 9 anni, i colleghi di lavoro gli donano le loro ferie per solidarietà

Perde il figlio di soli 9 anni, i colleghi di lavoro gli donano le loro ferie per solidarietà

La perdita di un figlio è un dolore che nessuno può comprendere fino in fondo, a meno di averlo vissuto in prima persona. Questo è il dolore che ora spezza il cuore di Luca Cazzamani, che pochi giorni fa ha salutato per sempre il suo piccolo Nicolò, un bimbo di appena nove anni, solare e pieno di vita. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia e in tutta la comunità del Chivassese, dove Nicolò frequentava la scuola primaria a Torrazza Piemonte con entusiasmo e giocava a basket a Chivasso, regalando sorrisi a chiunque lo incontrasse.

Di fronte a questa tragedia, i colleghi e gli amici di Luca alla Dana Italia di Crescentino hanno deciso di offrirgli sostegno con un gesto che nasce dal cuore. Quando la notizia della morte di Nicolò è arrivata in quella mattinata del 25 gennaio, tutti hanno sentito il bisogno di dimostrare a Luca che non era solo. Così, i rappresentanti sindacali hanno proposto all’azienda di avviare la procedura delle “Ferie solidali”, una possibilità accolta con grande sensibilità e attenzione.

Lo stabilimento Dana Italia di Crescentino

I lavoratori dello stabilimento potranno donare alcune ore di ferie a Luca affinché abbia più tempo da trascorrere con la sua famiglia, circondato dall’affetto di chi gli vuole bene. Liberato Dispoto, rappresentante sindacale della Dana, spiega che questo gesto è nato dalla volontà collettiva di aiutare un padre che sta affrontando un dolore inimmaginabile. L’azienda ha accolto la proposta e presto verrà formalizzato l’accordo interno, così da rendere questa donazione di ore di lavoro ancora più concreta.

Un piccolo gesto, eppure così prezioso. Un tempo che si trasforma in vicinanza, che racconta di quanto la solidarietà umana possa farsi strada anche nei momenti più bui. Non ci sono parole che possano alleviare il dolore di un padre che ha perso il proprio figlio, ma l’abbraccio di un’intera comunità, fatta di colleghi e amici, può aiutare a sentire meno freddo quel vuoto. È un segno tangibile che, anche se Nicolò non potrà più tornare, l’amore e il calore delle persone attorno a Luca possono accompagnarlo nel lungo percorso di elaborazione di un lutto così grande.

Ora Luca sa di non essere solo. Dietro a ogni ora di ferie donata, c’è un pensiero sincero e un cuore che batte all’unisono col suo. Un abbraccio che, pur non potendo restituirgli il sorriso di Nicolò, prova ad asciugare qualche lacrima e a regalargli un po’ di luce in mezzo al buio.

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